Terza edizione per “Etnosfera: festival di popoli e musiche” che da venerdì 28 a domenica 30 di giugno va in scena nel palcoscenico a cielo aperto di Aggius, in Gallura. Dalla musica al cinema, dalla poesia alla letteratura, il festival pone attenzione alle lingue minoritarie e propone un parterre di ospiti di grande spessore. Organizzata nel borgo di pietra (riconoscimento “Bandiera Arancione” e “Borghi autentici d’Italia”), vengono sperimentati mix di performance, concerti e dialogo tra gli ospiti, affrontando temi che spaziano dai social media alla poesia in lingua sarda, dal rapporto tra letteratura e musiche di tradizione ai nuovi codici espressivi della canzone d’autore.
La rassegna prende il nome dal concetto di “etnosfera”. Necessità sempre più impellente di preservare e valorizzare la ricchezza insita nella diversità delle culture umane. Una manifestazione gratuita, nata da un’idea della Pro Loco di Aggius, con il sostegno del Comune, della Fondazione di Sardegna e il contributo di Talk About Records e che investe sugli incontri e il dialogo. L’antico borgo diventa un laboratorio culturale ricco di confronti, condivisioni, amicizie e progetti creativi.
Quest’anno, a presentare l’evento è il direttore artistico Marco Lutzu, etnomusicologo e docente all’Università di Cagliari. «In questa terza edizione consolidiamo – spiega – uno spazio in cui la musica dialoga con la poesia, la letteratura e il cinema. Artisti di varia estrazione e provenienza ci ricordano quante strade si possono percorrere per esprimere la propria creatività nel mondo contemporaneo». L’etnomusicologo e musicista Diego Pani: «Abbiamo pensato ad un percorso di ascolto e conoscenza, con incontri in cui le performance musicali sono accompagnate dalle riflessioni sulla musica, la cultura, la lingua. Centrali all’interno del programma sono infatti le chiacchierate e gli approfondimenti con gli artisti, alla scoperta di sonorità, idiomi e immagini sempre diverse».
Il cartellone
Si parte venerdì 28 giugno in Piazza Tortu (ore 17.45) con Lingua Madre Social, incontro che mostra lo spirito della rassegna. Ivo Murgia, autore, scrittore, conduttore televisivo e radiofonico, dialoga di minoranze linguistiche per promuovere la lingua sarda sui social. Il dialogo sarà con Emiliano Mulas, volto e ideatore della pagina @docmulas e Marina Meloni Mameda, influencer gallurese che conta migliaia di followers. A seguire, Cercala se puoi (ore 18.30) dialogo sulla scrittura delle canzoni condotto da Marco Lutzu con la cantautrice Chiara Effe, vincitrice del premio Fabrizio de André 2018. Alle 19, la stessa Chiara Effe sarà protagonista del primo concerto del festival.
Sabato 29 giugno, la mattinata inizia nella Fonte Cagadda con Di Suoni e Sapori (ore 11), dialogo tra Marco Lutzu e Arrogalla, artista che integra l’elettronica con sonorità sarde, tropicali e mediterranee. Si prosegue con Il poeta degli stazzi (ore 11.30) un confronto tra Lutzu e Andrea Muzzeddu, esperto studioso della produzione poetica in lingua gallurese. La mattinata si conclude con la performance Di Versi e Suoni (ore 12), lettura di poesie e racconti tratti dal Premio Aggju a cura della Filodrammatica gallurese, sonorizzate dallo stesso Arrogalla.
Il pomeriggio del 29 giugno per Etnosfera
Nel pomeriggio, sul Parco Capitza con Poetas a Tenore (ore 18), incontro sul rapporto tra letteratura in lingua sarda e canto a tenore a cura di Bustianu Pilosu che introduce il quartetto Tenore Vitzichesu. Si prosegue con Barbagia Oscura, (ore 19) concerto degli Ilienses, formazione dark folk che si ispira alle sonorità della ricca tradizione musicale della Sardegna centrale.
La notte di Aggius si accende con tre set (ore 21). Apertura di Pierpaolo Vacca ft Dj Cris, con l’organetto, dialogare con l’elettronica del dj nuorese. A seguire il set di Arrogalla che presenta il suo ultimo album Suite. Infine Pellegrino, dj partenopeo che mixa atmosfere funk, disco, italo, vibrazioni napoletane e jazz.
Domenica 30 giugno, nella Chiesa di Santa Vittoria si ascolteranno le note di Alone (ore 12), concerto per violoncello solo, elettronica e voce del musicista Gianluca Pischedda. Un viaggio musicale in cui l’esperienza del professore d’orchestra cagliaritano confluisce dai temi della memoria e degli affetti, tramite il suono del violoncello.
Nel pomeriggio, nel Museo etnografico Meoc, l’incontro Dietro le quinte (ore 17) incentrato sulla presenza delle donne nel canto a quattro della tradizione sarda. I direttori artistici dialogano con la cantante Dolores Biosa, e quattro interpreti del canto: Irene Coni, Alessandra Manca, Giulia Pisu e Margherita Riva.
Alle 18, le musiche cinematografiche con Faber, Sardegna. Un incontro con Gianfranco Cabiddu, autore nel 2015 del documentario Faber in Sardegna & L’ultimo concerto di Fabrizio De André. L’ultimo artista della serata sarà Mark Harris, tastierista, arrangiatore e compositore statunitense di fama internazionale, storico collaboratore a partire dagli anni ‘70 di De André. Mark Harris chiuderà la terza edizione di “Etnosfera”. In Piazza del Rosario (ore 21.30) il suo concerto per piano solo, ispirato dalle immagini del film di Cabiddu proiettate sulle pareti della chiesa.