Un progetto per tutti che prevede pet-therapy con cani coterapeuti. Ad esempio bambini, giovani adulti con disabilità e anziani con difficoltà comunicative
Casa “Killia” nasce dal desiderio di una famiglia che ha accolto Asia, una bimba con disabilità adottata quando aveva 7 mesi di vita, in particolare dal 2015 hanno creato una Cooperativa sociale che si occupa del benessere degli animali e degli esseri umani. Inoltre fa parte del progetto anche un’equipe di professionisti. Tra questi una veterinaria, un psicologo, otto esperti in pet- therapy, un tecnico della riabilitazione psichiatrica e un educatore cinofilo. A parlarcene Simona Cao, presidente della cooperativa e veterinaria esperta in comportamento animale e coadiutrice delle attività di pet-therapy.
“L’origine di casa “Killia” fa riferimento alla sfera personale e professionale- commenta Simona Cao-, con mio marito abbiamo adottato una bambina con disabilità e l’esperienza della cooperativa e delle communità per minori ci ha permesso di comprendere meglio la necessità di questi bambini di avere una famiglia e le cure di persone competenti in attesa di far parte di un vero e proprio nucleo familiare o di essere inseriti nuovamente in quello originario”.
Il loro scopo è quello di occuparsi del benessere delle persone dall’età dell’infanzia fino agli adulti con un percorso di pet- therapy insieme ai cani coterapeuti come sostegno educativo ed emotivo. In gergo professionale si chiama “effetto soglia”, ovvero la diversità dell’animale permette all’uomo di instaurare subito una relazione senza pregiudizi attraverso una comunicazione profonda. Il legame che nasce consente ai professionisti di guidare gli utenti verso apprendimenti emozionali, sociali, cognitivi e psicomotori.
“Facendo riferimento al cane osserviamo che si è coevoluto con l’essere umano- conclude-, questo butta giù le barriere soprattutto in ambito comunicativo creando una relazione di tipo emozionale. Fenomeno che prende il nome di “effetto soglia”, il superamento di quei preconcetti che porta le persone ad aprirsi maggiormente nei rapporti interpersonali”.