Salvaguardare i nuraghi della Sardegna: una sfida contro il tempo atmosferico
I nuraghi, iconiche testimonianze della civiltà nuragica, si ergono da quasi quattromila anni come sentinelle silenziose del paesaggio sardo. Ma questi monumenti millenari sono minacciati da nemici invisibili: pioggia e gelo. Le avverse condizioni atmosferiche, infatti, mettono a dura prova la struttura in pietra dei nuraghi, causando danni che potrebbero compromettere per sempre la loro integrità.
Il problema principale è rappresentato dagli sbalzi di temperatura. L’acqua, infiltrandosi nella pietra durante le giornate di pioggia, si espande con l’arrivo del gelo, provocando microfratture e crepe nella struttura. A questo si aggiunge l’azione disgregatrice dei sali, che cristallizzando durante l’evaporazione dell’acqua esercitano pressioni elevate sulla pietra.
Per contrastare questa minaccia, un team di ricercatori sardi ha sviluppato un innovativo modello matematico in grado di monitorare e prevedere i momenti di maggiore vulnerabilità dei nuraghi. Lo strumento, basato su un sistema “fuzzy” che utilizza variabili non rigide. Permette di identificare con precisione i periodi dell’anno e le condizioni climatiche che mettono a maggior rischio i siti archeologici.
Il modello è stato testato con successo nel sito nuragico di Genna Maria, a Villanovaforru, in provincia di Oristano. I risultati ottenuti sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Case Studies in Construction Materials”. L’applicabilità del sistema, tuttavia, non si limita al solo sito di Genna Maria. Potenzialmente, infatti, il modello può essere utilizzato per proteggere tutti i nuraghi della Sardegna, compresi i colossali giganti di Mont’e Prama, e altri siti archeologici in pietra sparsi per l’isola.
Un futuro all’insegna dell’intelligenza artificiale
I ricercatori, tra cui Marta Cappai, Giorgio Pia e Ulrico Sanna, sono fiduciosi che il loro lavoro possa contribuire in modo significativo alla salvaguardia del patrimonio archeologico sardo. In futuro, l’obiettivo è quello di integrare il modello matematico con sistemi di intelligenza artificiale, per ottenere una gestione ancora più efficiente e predittiva dei rischi per i nuraghi.