Uno studio internazionale guidato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr di Pisa rivela come le variazioni climatiche influenzino gli incendi boschivi e la loro estensione, con implicazioni cruciali per la prevenzione e la gestione dei roghi.
Cambiamenti climatici e incendi: un legame cruciale per la gestione del territorio
L’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Igg), in collaborazione con l’Università di Murcia in Spagna, ha condotto uno studio che fornisce una stima precisa di come i cambiamenti climatici influiscano sull’estensione delle aree bruciate dagli incendi boschivi. Pubblicato sulla rivista Earth’s Future, questo studio internazionale rappresenta un punto di svolta per comprendere la dinamica degli incendi a livello globale. Sebbene le attività umane, sia intenzionali che accidentali, spesso siano la causa scatenante, è il clima a determinare la portata degli incendi.
Durante l’incendio, la portata delle fiamme è influenzata da tre principali fattori: le condizioni meteorologiche, la disponibilità di combustibile come legna e vegetazione secca, e l’efficacia delle misure di prevenzione e controllo. Il clima gioca un ruolo fondamentale, poiché determina la quantità e lo stato del combustibile disponibile. Secondo Antonello Provenzale, direttore del Cnr-Igg, le condizioni climatiche precedenti l’incendio sono cruciali, specialmente negli ecosistemi umidi, in quanto influenzano direttamente lo stato della vegetazione secca. Anche le condizioni climatiche degli anni precedenti hanno un impatto significativo, specialmente nelle zone aride, dove determinano l’abbondanza della vegetazione bruciabile.
Un database globale per comprendere e prevenire gli incendi
Questo studio si basa su venti anni di dati raccolti sia al suolo che via satellite, creando il primo database globale che raccoglie informazioni sugli incendi boschivi. Questo strumento, frutto della collaborazione tra il Cnr-Igg e istituzioni come l’Università di Murcia, offre una visione d’insieme delle aree colpite dagli incendi, combinando dati da diverse parti del mondo. Andrina Gincheva, prima autrice del lavoro, sottolinea l’importanza di questo database per studiare l’evoluzione degli incendi nel tempo e per sviluppare strategie più efficaci di prevenzione e gestione.
I risultati dello studio mostrano che circa il 60% delle variazioni annuali dell’area bruciata dipende direttamente dalle variazioni climatiche osservate di anno in anno. Questo dato è particolarmente rilevante per il 77% delle aree continentali soggette a incendi. La creazione di un database globale sugli incendi fornisce agli esperti uno strumento prezioso per analizzare come gli incendi boschivi stanno cambiando e quali fattori li influenzano, consentendo di sviluppare strategie mirate per la prevenzione e la gestione dei roghi.
La collaborazione internazionale e l’importanza delle strategie di prevenzione
La ricerca dimostra chiaramente la dipendenza diretta dell’area bruciata dalle condizioni climatiche, evidenziando come le variazioni climatiche influenzino la dinamica degli ecosistemi e, di conseguenza, l’estensione degli incendi. Oltre al clima, anche altri fattori, come la tipologia e la distribuzione della vegetazione, la capacità di rilevamento precoce degli incendi e la rapidità degli interventi di controllo, giocano un ruolo cruciale in alcune aree.
Questo studio è il risultato di una vasta collaborazione internazionale, che coinvolge, oltre al Cnr-Igg, numerosi enti di ricerca globali. Tra questi figurano l’Università di Murcia in Spagna, l’Università della California, l’Università di Montpellier in Francia, l’Università Australe del Cile e il Centro di ricerca sugli incendi boschivi e i pericoli naturali del Nuovo Galles del Sud in Australia. La collaborazione tra queste istituzioni ha permesso di ottenere una visione globale e dettagliata del fenomeno degli incendi boschivi.