Il calo dell’uso del preservativo e l’aumento delle infezioni: un allarme da non ignorare
Nell’era dell’informazione e della consapevolezza, l’uso del profilattico tra i giovani sembra essere in crisi. Nonostante le evidenze crescenti riguardo l’aumento delle malattie sessualmente trasmissibili, molti ragazzi e ragazze continuano a trascurare la protezione durante i rapporti sessuali. La preoccupazione principale per molti sembra essere il piacere immediato piuttosto che la sicurezza a lungo termine.
Le statistiche di vendita di Italcondoms mostrano un calo significativo nell’acquisto di preservativi tra i giovani di età compresa tra i 17 e i 34 anni. Questo dato contrasta con l’aumento degli acquisti tra gli adulti, specialmente durante la stagione estiva. Per molti giovani, l’uso del profilattico è visto come scomodo e poco desiderabile. Vincenzo, 23 anni, commenta: “Sono fidanzato e con la mia ragazza non lo uso. Ma quando capita un’occasione extra, mi proteggo.” Allo stesso modo, Fabio, un altro giovane intervistato, dichiara: “Non lo uso mai perché è scomodo e mi fido di chi ho davanti.”
I rischi percepiti e la realtà dei dati epidemiologici
Il rischio di contrarre malattie è considerato da molti meno grave rispetto alla possibilità di una gravidanza inattesa. Daniele, 21 anni, afferma: “Un po’ di rischio c’è sempre, ma quando sei in quelle situazioni, non ci pensi. Sto attento, dai.” Questa percezione del rischio è preoccupante, soprattutto considerando l’allerta lanciata a inizio giugno dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. I dati mostrano un incremento preoccupante delle infezioni come HIV, gonorrea, sifilide e clamidia, che stanno aumentando significativamente in tutta Europa e anche in Italia.
Il professore Andrea Gori, infettivologo e presidente di Anlaids Lombardia, sottolinea che le statistiche sull’aumento delle infezioni sono inequivocabili. “La clamidia, la gonorrea e la sifilide stanno crescendo”, avverte Gori. Nonostante questi avvertimenti, molti giovani mostrano una certa leggerezza nel loro approccio alla protezione. Gaia, per esempio, preferisce fare controlli frequenti, affermando: “Non uso il preservativo, ma ogni sei mesi mi faccio le analisi.”
La consapevolezza delle giovani generazioni e le strategie di prevenzione
La consapevolezza e la prevenzione sembrano avere approcci contrastanti tra i giovani. Alessia, 25 anni, ha dovuto affrontare un problema di intolleranza al lattice, che ha reso l’uso del preservativo impossibile per lei: “Ho dovuto fare il vaccino per il Papilloma virus perché il preservativo non serviva per quello.” D’altra parte, Martina racconta: “Quando mi chiedono di non usare il preservativo, rispondo che se vogliono è così, altrimenti non se ne fa nulla. E funziona.”
Anche le opinioni tra le donne sembrano divise. Giulia, 31 anni, nota: “Quando non vogliono usarlo, dicono che non sentono niente e che non hanno sensibilità col profilattico.” Diana, 28 anni, ammette: “Di solito lo uso per paura delle malattie, ma qualche volta ho fatto la scemenza.” Alessandra, invece, non usa il preservativo con il suo fidanzato dopo aver fatto le analisi all’inizio della loro relazione.
Questi dati suggeriscono una necessità urgente di rivedere le strategie educative e preventive, affinché i giovani possano fare scelte informate e responsabili riguardo alla loro salute sessuale.