Claudio Mencacci Analizza l’Effetto delle Vacanze come anestetico psicologico durante la guerra
Le notizie drammatiche della guerra in Medio Oriente e il rischio di escalation sono attenuati dalle vacanze estive. Questo fenomeno è stato commentato dallo psichiatra Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (Sinpf), in un‘intervista all’Adnkronos Salute.
Mencacci spiega che le vacanze, spesso considerate un anestetico psicologico, riducono il senso di paura e panico. “Le vacanze sono come una versione moderna del ‘panem et circenses’ romano,” afferma. Gli antichi romani si distraevano con giochi nelle arene, mentre noi ci distraiamo con i periodi di relax estivo. Questo fenomeno può portare a un’indifferenza generalizzata, definita come “cancro dell’anima” da Mencacci.
L’indifferenza può essere amplificata dalla continua esposizione a minacce e allarmi, come le Olimpiadi in corso o guerre vicine. Mencacci sottolinea che questo stato di indifferenza si manifesta quando si perde il senso di vicinanza con gli altri. Le vacanze, in effetti, distaccano le persone dai colleghi e da una parte della famiglia, accentuando la sensazione di distanza dalle situazioni lontane.
Durante i periodi estivi, la cronaca e i delitti locali attirano maggiore attenzione. “Le dimostrazioni e contestazioni pubbliche sono più difficili,” aggiunge Mencacci. Nonostante la gravità dei fatti, tutto sembra più lontano e meno urgente. Questo fenomeno dimostra come le vacanze possano influenzare la nostra percezione delle crisi globali, attenuando il senso di allerta e di connessione con il mondo esterno.