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Piante aromatiche e officinali in Sardegna

Piante aromatiche e officinali in Sardegna: potenzialità e sfide

Il settore delle piante aromatiche e officinali in Sardegna mostra segni di crescita interessanti, ma necessita di organizzazione e coordinamento per sfruttare appieno il suo potenziale economico e culturale

Il mondo delle piante aromatiche e officinali in Sardegna rappresenta una realtà in miniatura, sia in termini di superfici coltivate sia di numero di imprenditori agricoli coinvolti. Sebbene sia un settore relativamente nuovo nel panorama agricolo locale, ha vissuto alti e bassi negli ultimi decenni. L’interesse delle istituzioni ha alternato momenti di attenzione a periodi di disinteresse, mentre le iniziative degli imprenditori agricoli sono spesso naufragate prima di poter consolidarsi.

La frammentazione produttiva e i piccoli numeri non hanno facilitato la costruzione di una filiera solida, ma l’interesse crescente dei consumatori locali e internazionali verso prodotti naturali, come medicinali, cosmetici, tisane e liquori, offre una speranza per il futuro del settore.

Le comunità del bacino del Mediterraneo stanno riscoprendo vecchie ricette e tradizioni, contribuendo a un mercato in espansione. Tuttavia, in Sardegna, la produzione da coltivazione rappresenta ancora una piccola parte rispetto a quella derivante dalla raccolta di piante spontanee. Questa raccolta, spesso effettuata da piccole imprese, deve affrontare sfide significative come l’elevato costo della manodopera e la carenza di forza lavoro.

Produzione europea e modelli di successo

Oltre i confini della Sardegna, il settore delle piante officinali mostra dati incoraggianti. Secondo la Federazione italiana produttori piante officinali (FIPPO), emersi durante il Macfrut 2024 a Rimini, l’Europa produce il 50% delle erbe officinali del mondo, con un mercato globale in crescita del 11% annuo. L’Italia contribuisce coprendo solo il 20% del fabbisogno interno. Questo indica ampi margini di crescita per le imprese nazionali.

In Europa, paesi come Francia, Ungheria, Bulgaria e Bosnia hanno sviluppato modelli di successo nel settore. La Francia, in particolare, con le sue produzioni di lavanda in Provenza e elicriso in Corsica, è un esempio di organizzazione efficace della filiera. La Sardegna può guardare a questi modelli per sviluppare strategie simili e valorizzare le sue peculiarità.

Confagricoltura Sardegna: nuove iniziative per il settore

Per valorizzare il potenziale delle piante aromatiche e officinali in Sardegna, Confagricoltura Sardegna ha avviato un tour tra i propri associati per raccogliere consigli e testimonianze. Il presidente Paolo Mele ha sottolineato l’importanza di un’analisi del settore che permetta di definire un quadro da cui ripartire con progetti e proposte concrete. L’obiettivo è costruire una filiera organizzata, dove i produttori siano i protagonisti e le loro esigenze il punto di partenza per un nuovo approccio.

Le principali colture in Sardegna sono mirto ed elicriso, seguite da lavanda, zafferano, peperoncino, finocchietto e coriandolo. Turri è il territorio leader, seguito da Luogosanto e Trinità d’Agultu e Vignola.

Testimonianze dal settore: Patrizia Daniele e Giuliano Vacca

Patrizia Daniele, rappresentante regionale della FIPPO e pioniera nel settore dell’elicriso in Sardegna, sottolinea l’importanza di creare una rete tra le aziende per condividere esperienze e buone pratiche. Con sede aziendale a Luogosanto dal 1987, Patrizia ha contribuito alla valorizzazione dell’elicriso e delle sue applicazioni in cosmesi e fitoterapia. Sostiene che la creazione di un marchio identificativo per le produzioni sarde potrebbe dare una spinta significativa al settore.

Giuliano Vacca, imprenditore agricolo di Pimentel, ha avviato nel 2006 una coltivazione di mirto e altre piante officinali su sette ettari. Vacca evidenzia la difficoltà di attirare investimenti e ricerca tecnologica in un comparto piccolo e frammentato. La mancanza di studi aggiornati e il supporto insufficiente delle agenzie regionali rappresentano ulteriori ostacoli per lo sviluppo del settore.

About Valentina Casula

Studentessa di Giornalismo, tutor universitaria e parlatrice seriale. Scrivo con in mano una penna e nell'altra un tazza di caffé caldo.

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