In Porto Torres, un’iniziativa con laboratori di street art, sport e attività creative mira a combattere il disagio giovanile e promuovere un’istruzione inclusiva, coinvolgendo studenti dai 6 ai 18 anni
Porto Torres si distingue per un progetto ambizioso volto a contrastare l’abbandono scolastico e il disagio giovanile. La cooperativa EduPè, in collaborazione con il Comune di Porto Torres, la Asd Aragon Sports Accademy, la Aps Circolare, La Camera Chiara e Bsl Studio Danza, ha dato vita al progetto “Reti inclusive – Per una scuola di comunità“. Questo programma, finanziato dalla Fondazione di Sardegna, è stato avviato il 17 giugno e si svolge presso le scuole dell’Istituto comprensivo 2 “Don Antonio Sanna” e l’Istituto “Mario Paglietti”.
Le attività sono rivolte a studentesse e studenti di età compresa tra i 6 e i 18 anni e comprendono una vasta gamma di laboratori e iniziative, mirate a stimolare la creatività e il coinvolgimento dei giovani. Tra le proposte, spiccano i laboratori di street art e di parkour, che inizieranno il 20 agosto e si svolgeranno ogni martedì e giovedì, dalle 8.30 alle 13.30, fino al 3 settembre. Queste attività si svolgeranno all’interno degli spazi scolastici, con l’obiettivo di rendere l’ambiente educativo un luogo vivo e partecipativo, capace di coinvolgere anche chi si trova a rischio di abbandono scolastico.
Il ruolo della creatività nella lotta al disagio giovanile
Il progetto “Reti inclusive” non si limita alla sola offerta di supporto scolastico, ma prevede un approccio olistico che abbraccia diverse forme di espressione artistica e sportiva. Oltre ai laboratori di street art e parkour, i giovani partecipanti potranno cimentarsi in attività di danza, yoga, hip hop e musica, tra cui percussioni, chitarra e coro. Le arti grafiche e visive, la giocoleria e i laboratori per la simulazione d’impresa, la produzione multimediale e l’ambiente e il territorio, offriranno ulteriori occasioni di crescita e apprendimento.
La varietà di proposte mira a fornire agli studenti strumenti per sviluppare le proprie capacità e scoprire nuovi interessi, riducendo così il rischio di esclusione sociale. Inoltre, il progetto prevede anche seminari, convegni e workshop che approfondiranno temi emergenti, individuati attraverso un’analisi dei bisogni in fase di attuazione. Questa flessibilità e attenzione alle necessità dei giovani rende l’iniziativa particolarmente efficace nel promuovere l’inclusione e la partecipazione attiva.
Un impegno collettivo per un’istruzione inclusiva
Il progetto “Reti inclusive” si inserisce nel quadro del bando “Scuola Bene Comune” della Fondazione di Sardegna, che si propone di promuovere uguali opportunità di apprendimento per tutti gli studenti, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In particolare, il bando sottolinea l’importanza di un’istruzione di qualità, inclusiva ed equa, come quarto obiettivo di sviluppo sostenibile.
In tutta la Sardegna, sono stati ammessi al contributo otto progetti che hanno formato patti territoriali tra istituti scolastici, enti locali e soggetti del terzo settore. Questi accordi di collaborazione, della durata pluriennale, mirano a contrastare la disuguaglianza sociale e la povertà educativa attraverso attività extrascolastiche di grande impatto. Porto Torres si pone così come un esempio di come la collaborazione tra diversi attori della comunità possa generare un cambiamento positivo e duraturo, rafforzando il tessuto sociale e offrendo ai giovani nuove opportunità di crescita.