“L’IA in sanità permette di automatizzare numerosi processi e velocizzare l’acquisizione di esami clinici riducendo le liste d’attesa, commenta il Dr. Davide Cusumano, responsabile del Laboratorio di Intelligenza artificiale del Mater Olbia Hospital”
L’intelligenza artificiale, in questo momento, porta a un vero e proprio cambiamento in campo sanitario. Rappresenta uno strumento di lavoro che gioca un ruolo chiave in tutte le fasi del percorso del paziente dalla diagnosi alla scelta del trattamento più adeguato attraverso l’analisi di una grande quantita di dati, i cosidetti Big Data, permettendo una maggiore personalizzazione delle cure.
Davide Cusumano, responsabile del Laboratorio di Intelligenza artificiale del Mater Olbia Hospital
Davide Cusumano, responsabile dell’unità operativa di Fisica Medica che sta inoltre lavorando alla creazione di un vero e proprio Laboratorio di Intelligenza artificiale al Mater Olbia Hospital, ci aiuta a capire il ruolo del fisico medico in sanità. Il fisico medico, tra le altre cose, si occupa di ottimizzare i parametri tecnici delle apparecchiature per focalizzare la radiazione sul tumore risparmiando gli organi sani in prossimità e di ricerca in ambito sanitario, integrando le nuove frontiere della tecnologia nella pratica clinica come l’intelligenza artificiale.
“Siamo davanti a una vera e propria rivoluzione – afferma il Dr. Davide Cusumano-, l’IA è un mezzo potentissimo che, se usato nella maniera corretta può giocare un ruolo chiave in tutte le fasi del percorso del paziente, dalla diagnosi alla scelta del trattamento più adeguato, supportando i medici nei loro processi decisionali”.
“Per fare un esempio pratico -conclude-, al giorno d’oggi un intervento specifico di radioterapia prevede l’acquisizione di una Tac e circa 3-5 giorni lavorativi per la preparazione del piano di lavorazione durante i quali il radioterapista individua il tumore e gli organi a rischio sulle immagini. L’IA velocizza enormemente il lavoro del medico oncologo radioterapista proponendo già un possibile quadro clinico e riducendo così i tempi”.