Viaggiare in aereo: uno studio del MIT rivela che dal 1968 a oggi la sicurezza nei voli è migliorata significativamente, riducendo drasticamente le probabilità di incidenti fatali
Un recente studio condotto dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) sul viaggiare in aereo, pubblicato sul Journal of Air Transport Management, ha evidenziato un significativo miglioramento nella sicurezza dei viaggi aerei dagli anni ’60 a oggi. I ricercatori hanno analizzato le probabilità di morire durante un volo, confrontando i dati dei decenni 1968-1977 con quelli più recenti, dal 2008 al 2022. Il risultato più sorprendente è che volare è diventato 39 volte più sicuro rispetto a 50 anni fa. Arnold Barnett, uno degli autori dello studio, ha sottolineato che la probabilità di morte durante un volo continua a diminuire di circa il 7% ogni anno, indicando un trend positivo e costante.
Attualmente, il rischio di morire per ogni passeggero su un volo commerciale è di 1 su 13,7 milioni, un netto miglioramento rispetto all’1 su 7,9 milioni registrato nel periodo 2008-2017. Questo dato è ancora più impressionante se confrontato con le statistiche del decennio 1968-1977, quando le probabilità di un incidente mortale erano di una su 350.000. Per offrire un termine di paragone, il rischio di essere attaccati da uno squalo è di 1 su 3,7 milioni.
Sicurezza aerea e pandemia: un’eccezione nel trend positivo
Tuttavia, lo studio del MIT ha messo in evidenza un’eccezione significativa nel trend positivo della sicurezza aerea: la pandemia da Covid-19. Durante la crisi sanitaria globale, il rischio legato ai voli non era tanto dovuto a potenziali incidenti. Dipendeva dalla possibilità di contrarre il virus durante il viaggio. Tra giugno 2020 e febbraio 2021, prima che le vaccinazioni di massa fossero disponibili, si stima che negli Stati Uniti si siano registrati 1.200 decessi correlati, direttamente o indirettamente, alla trasmissione del coronavirus durante i voli. A livello globale, si calcola che vi siano stati 4.760 decessi connessi ai voli tra marzo 2020 e dicembre 2022.
La maggior parte di questi decessi non ha coinvolto direttamente i passeggeri. Le persone sono state successivamente infettate da individui che avevano contratto il virus viaggiando in aereo. Questo dato sottolinea l’importanza delle misure di sicurezza sanitaria durante i voli, soprattutto in situazioni di emergenza sanitaria globale.
Sicurezza aerea: non è uguale in tutto il mondo
Lo studio del MIT ha anche evidenziato che la sicurezza aerea non è uniforme in tutto il mondo. I Paesi più sicuri, secondo la ricerca, includono USA, Europa, Australia e Giappone. Altri Paesi, come India, Malesia, Brasile e Messico, rientrano in una seconda categoria dove i rischi sono leggermente più elevati. Infine, vi è un terzo gruppo di Paesi, tra cui quasi tutti i Paesi africani. Qui volare è 36,5 volte meno sicuro rispetto ai Paesi del primo gruppo. Questo dato fa riflettere sulla necessità di standard globali più omogenei per garantire la sicurezza dei voli in ogni parte del mondo.