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Alain Delon, l'icona del cinema francese, si spegne a 88 anni

Alain Delon, l’icona del cinema francese, si spegne a 88 anni

Alain Delon, celebre attore francese, ha lasciato un’eredità indelebile nella storia del cinema. Con una carriera che ha attraversato decenni e generazioni, Delon ha saputo affascinare il pubblico interpretando ruoli sia da eroe romantico che da villain spietato. Nonostante il successo, Delon ha spesso espresso disillusione per un’industria cinematografica che riteneva corrotta dal denaro

Alain Delon, una delle figure più iconiche del cinema francese, si è spento all’età di 88 anni. Nato l’8 novembre 1935 a Sceaux, Delon ha dedicato la sua vita al grande schermo, diventando un simbolo di fascino e bellezza maschile nella settima arte. La sua carriera, segnata da interpretazioni memorabili, lo ha visto trasformarsi in una vera e propria icona internazionale, acclamata sia in patria che all’estero. Delon ha interpretato con maestria una vasta gamma di personaggi, dal romantico eroe al crudele antagonista, guadagnandosi il rispetto di registi e colleghi. Tra gli anni ’60 e ’70, il suo talento lo ha reso uno degli attori più richiesti da registi di fama mondiale come Luchino Visconti e Joseph Losey. Tuttavia, nonostante il successo, Delon ha spesso manifestato una crescente disillusione nei confronti del cinema, dichiarando che l’industria era stata distrutta dall’influenza del denaro, del commercio e della televisione. In un’intervista del 2003 al settimanale Le Nouvel Observateur, l’attore aveva espresso il suo rammarico, affermando che “il denaro, il commercio e la televisione hanno distrutto la macchina dei sogni”. Queste parole riflettevano il suo profondo senso di perdita verso un cinema che, a suo dire, non esisteva più.

Gli esordi di Alain Delon e l’ascesa al successo internazionale

Delon è cresciuto in una famiglia affidataria dopo la separazione dei genitori. Ha frequentato un collegio cattolico prima di arruolarsi nella Marina francese all’età di 17 anni. La sua esperienza militare lo portò in Indocina, ma al suo ritorno in Francia nel 1956, Delon intraprese vari lavori come cameriere e fattorino. Poi ha scoperto la sua vera vocazione: la recitazione. Il primo successo arrivò nel 1960 con “Plein Soleil”, diretto da Réne Clément, in cui Delon interpretava un assassino che cerca di assumere l’identità delle sue vittime. Questo ruolo fu il trampolino di lancio per una carriera straordinaria, che lo vide collaborare con alcuni dei più grandi registi del cinema mondiale.

Tra le sue collaborazioni più celebri vi è quella con Luchino Visconti, regista che lo scelse per il film del 1961 “Rocco e i suoi fratelli”, in cui Delon interpretava un fratello altruista e protettivo. Questo film, che vinse il Premio speciale della giuria alla Mostra del cinema di Venezia, consolidò ulteriormente la sua fama. Delon fu anche uno dei protagonisti de “Il Gattopardo”, capolavoro di Visconti del 1963, che vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes. La sua partecipazione a film come “Parigi brucia?” di Clément, “La Piscina” di Jacques Deray e “L’assassinio di Trotsky” di Joseph Losey nel 1972, lo consacrarono come una delle stelle più brillanti del cinema mondiale.

L’attività di produttore e le controversie degli ultimi anni

Nel 1968, Delon decise di intraprendere anche la carriera da produttore, portando avanti un totale di 26 film fino al 1990. Amato e ammirato in tutto il mondo, Delon continuò ad affascinare il pubblico per decenni, apparendo in film e spettacoli teatrali anche in età avanzata. Nel 2010 recitò in “Un mari de trop”, mentre nel 2011 tornò sul palco con “An Ordinary Day” insieme alla figlia Anouchka.

About Valentina Casula

Studentessa di Giornalismo, tutor universitaria e parlatrice seriale. Scrivo con in mano una penna e nell'altra un tazza di caffé caldo.

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