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L’IA si fa strada nella società: lo studio di Kaspersky

L’intelligenza artificiale conquista terreno in Italia, tra speranze e dubbi: un nuovo studio rivela come gli italiani percepiscono l’IA, considerandola utile per migliorare la vita quotidiana e le relazioni, ma restano preoccupati per la sicurezza e la privacy

L’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente diventando una parte integrante della società moderna, assumendo ruoli sempre più rilevanti in settori chiave. Secondo uno studio recente condotto da Kaspersky, intitolato “Entusiasmo, superstizione e grande insicurezza – Come gli utenti di tutto il mondo si confrontano con l’universo digitale”, emerge che la tecnologia è percepita con sentimenti contrastanti tra fiducia e apprensione. La ricerca ha esplorato come l’IA venga accolta dai cittadini in vari paesi, con un focus particolare sull’Italia, evidenziando un panorama complesso di emozioni e opinioni riguardo al suo impiego e alle sue potenzialità future.

Crescente fiducia nell’IA

In Italia, i dati raccolti dallo studio di Kaspersky rivelano che il 23% degli intervistati ritiene che l’intelligenza artificiale potrebbe essere un leader migliore degli esseri umani, grazie alla sua capacità di operare in maniera imparziale. Questa percentuale significativa riflette una fiducia crescente nei confronti delle macchine, viste da alcuni come una soluzione ai limiti dell’umano, soprattutto in contesti decisionali dove l’obiettività è cruciale. Tuttavia, questa fiducia si accompagna a un certo grado di insicurezza e superstizione, con una parte della popolazione che guarda all’IA con scetticismo, temendo che la sua crescente presenza possa portare a un futuro incerto o addirittura distopico.

L’uso dell’intelligenza artificiale nella quotidianità italiana e nelle relazioni personali

La ricerca di Kaspersky evidenzia anche come l’intelligenza artificiale venga considerata un’opzione valida per migliorare l’efficienza della vita quotidiana. In Italia, una stragrande maggioranza degli intervistati, pari al 58%, si è detta disposta a utilizzare l’IA per gestire aspetti quotidiani, dalla pianificazione delle attività alla gestione della casa. Questo dato sottolinea un’apertura verso l’adozione di tecnologie che promettono di semplificare le routine e ottimizzare il tempo, migliorando la qualità della vita. Tuttavia, questa propensione non è priva di riserve, dato che molti utenti esprimono preoccupazioni per la privacy e la sicurezza dei dati personali, temi che rimangono centrali nel dibattito sull’uso dell’IA.

Un altro dato interessante emerso dallo studio riguarda l’uso dell’intelligenza artificiale nelle relazioni personali. Circa il 24% degli italiani intervistati ha affermato che utilizzerebbe l’IA per trovare il partner ideale su un’app di incontri. Questa apertura dimostra un atteggiamento pragmatico verso le possibilità offerte dalla tecnologia anche in ambiti tradizionalmente dominati dalle interazioni umane. La capacità dell’IA di analizzare i dati e fornire suggerimenti personalizzati potrebbe rivoluzionare il modo in cui le persone cercano l’amore e costruiscono relazioni, sebbene anche in questo caso permangano dubbi sull’affidabilità e la sensibilità delle macchine rispetto alle sfumature delle emozioni umane.

Preoccupazioni per la sicurezza e la privacy nonostante l’entusiasmo per l’IA

L’indagine di Kaspersky mostra chiaramente che l’intelligenza artificiale sta guadagnando terreno nella percezione pubblica, trovando applicazione in vari aspetti della vita quotidiana e professionale. Tuttavia, il percorso verso un’integrazione completa e fiduciosa è ancora costellato di ostacoli e resistenze. Mentre da un lato c’è entusiasmo per le potenzialità di miglioramento e innovazione che l’IA rappresenta, dall’altro ci sono timori legati a una dipendenza crescente dalla tecnologia e alla possibile perdita di controllo da parte degli esseri umani. La sfida futura sarà quella di bilanciare queste dinamiche, sfruttando i vantaggi dell’intelligenza artificiale senza compromettere i valori umani fondamentali.

About Maria Giuseppina Piras

Sono una studentessa in Scienze della Comunicazione e non potevo scegliere un corso più adatto di questo alle mie passioni. Mi interesso anche di enogastronomia e, per questo, ho creato un podcast, in cui parlo di alimenti ma soprattutto di contesti che l'enogastronomia è capace di toccare; questa scelta mi permette di variare e di esplorare diversi argomenti.

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