“L’azzurro e il rosso cielo” di Tomaso Tiddia

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“L’azzurro e il rosso cielo”: la raccolta poetica di Tomaso Tiddia

Oggi a Unica Radio si è svolta l’intervista a Tomaso Tiddia, autore del libro “L’azzurro e il rosso cielo“, una raccolta di componimenti poetici. Si è partiti dalla passione per la scrittura, passione che Tomaso coltiva fin da piccolo, quando, ai tempi delle elementari, era soltanto un bambino che raccontava ai suoi fratelli storie che, prima o poi, immaginava di poter mettere in una pagina. In generale ha sempre sentito nella scrittura la sua dimensione orale, quella del racconto ma anche quella dell’ascolto: quando si racconta si sta ascoltando l’altro.

Successivamente si parla dell’idea che ha fatto nascere “L’azzurro e il rosso cielo“, la risposta di Tomaso sta esattamente sopra di noi, poiché risponde “il cielo della nostra città”, i cui colori sono sempre principalmente azzurro e di rosso, da qui il titolo del libro. Tomaso specifica che non è solo “un” cielo, bensì è in ogni strada e si rispecchia tutto attorno alla città, nei suoi stagni, nei suoi specchi d’acqua.

Sottolinea anche il fatto che siano gli occhi che sempre riflettono questi colori, che sono anche i colori di chi osserva. Il più delle volte il nostro è un cielo che definisce “interiore” perché sente che in qualche modo il cielo parla di ogni abitante, di ogni uomo e donna che camminano nella città. L’amicizia come valore fondamentale. La tematica principale emersa è l’amicizia, valore che Tomaso sente molto forte fin dagli anni del liceo, che sente sempre pulsare e, paragonandola al cielo, pensa che l’amicizia racchiuda in se anche tutti i sentimenti contrari.

La poesia come forza del cammino

Le poesie centrali, afferma Tomaso, sono quelle in cui il racconto tra lui e l’altro e lo spazio e il tempo sono quelle che molte volte non vengono sottolineate perché magari colpiscono meno e non appaiono. Si parla poi del suo rapporto con la città di Cagliari, città che definisce “il mondo”. A tal proposito pensa che il viaggiatore debba riconoscere il viaggio ad un millimetro da sé e che ciò che è appena fuori da casa è già il mondo.

Successivamente si parla di quale sia il ruolo della poesia oggi. La poesia, afferma Tomaso, non potrà mai essere svilita da niente e da nessuno. La poesia è sempre forza di questo cammino che all’interno delle arti è l’anima del mondo. Oggi, più che in altri periodi, rischia di essere confusa con qualcos’altro, connaturandola con la Filosofia, ma così si rischia di inquinare la bellezza. Il poeta deve interessarsi sempre alla bellezza e deve cercare di non “fare sistema” di quello che scrive. Questa bellezza è la capacità di dare energia a ciò che si scriva e soprattutto di darla al lettore che è il completamento stesso di quello che si scrive.

Si parla infine di progetti futuri, il primo per Tomaso è quello di “vivere la vita”, una risposta di una bellezza disarmante, vivere non nel senso banale del termine bensì vivere sentendo la vita che è l’unico vero serbatoio della poesia. Per concludere Tommaso sente che il poeta dopo essere stato poeta torna ad essere un uomo di tutti i giorni, quindi deve dimenticarsi di essere un poeta, non nel senso della volontà ma nel senso della poesia.

About Emanuele Marrocu

Ciao a tutti, sono Emanuele, sono laureato in Scienze dell'Amministrazione e dell'organizzazione e ho continuato il mio percorso nella magistrale di Innovazione Sociale e Comunicazione con l'obiettivo di diventare un Social Media Manager. Vado pazzo per i video tech, mi piace prendermi cura di me stesso e ascoltare tanta, tantissima musica. Sono ironico, estroverso e alla mano. Mi piace mettermi costantemente in discussione per coronare i miei più inarrivabili obiettivi. Stay tuned!

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