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Musica sulle bocche chiude a Bulzi: una serata di canti e jazz per celebrare Garibaldi

Una serata immersiva nelle tradizioni sarde con canti polifonici e un tributo jazz a Giuseppe Garibaldi hanno concluso il Festival Internazionale “Musica sulle bocche”. La chiesa di San Pietro delle Immagini ha ospitato una serata che ha mescolato tradizione e innovazione musicale in uno scenario suggestivo.

Il Festival Internazionale “Musica sulle bocche” si è chiuso domenica 25 agosto con un evento indimenticabile. Il tutto nella suggestiva cornice della Chiesa di San Pietro delle Immagini a Bulzi. Questo storico edificio del XII secolo è immerso tra le colline dell’Anglona e ha fatto da sfondo a una serata che ha visto protagoniste le antiche tradizioni della Sardegna. L’evento ha preso il via al tramonto con l’esibizione del Cuncordu di Bulzi. È un gruppo di canto polifonico sacro che ha riportato in vita le usanze medievali dell’isola. Il pubblico ha potuto assistere a una processione che partiva dalla valle sottostante e ha accompagnato i partecipanti fino alla chiesa romanica. In questo modo c’è stata un’esperienza immersiva nella spiritualità e nella cultura sarda. La potenza evocativa dei canti ha riempito l’aria di un’atmosfera unica. La serata si è trasformata in un momento di riflessione e connessione con le radici storiche e culturali della Sardegna.

Un tributo musicale a Garibaldi con Enzo Favata e la Banda Garibaldina

Dopo il suggestivo inizio, la serata è proseguita con una performance altrettanto coinvolgente e carica di significato. Alle ore 21:00, Enzo Favata ha portato sul palco il suo progetto “Os Caminhos de Garibaldi”. Si tratta di un album jazz ispirato alla figura storica di Giuseppe Garibaldi. Favata ha raccontato di come l’idea per questo lavoro sia nata per caso, durante un suo viaggio in Brasile, quando si imbatté in un libro che raccoglieva i testi di un convegno dedicato a Garibaldi. Il progetto, realizzato nel 2010 con gli arrangiamenti di Alfonso Santimone, ha reinterpretato le melodie dell’Ottocento attraverso una fusione di jazz contemporaneo e tradizione popolare, creando una musica capace di toccare profondamente l’animo degli ascoltatori.

La Banda Garibaldina di Monte Surdu: un ensemble tra tradizione e modernità

L’esecuzione dal vivo è stata affidata alla Banda Garibaldina di Monte Surdu, un ensemble di musicisti d’eccezione selezionati dallo stesso Favata. La formazione comprendeva Flavio Davanzo alla tromba e flicorno, Giancarlo Schiaffini e Federico Pierantoni ai tromboni, Alfonso Santimone al piano, Danilo Gallo al contrabbasso, U.T. Gandhi alla batteria e Enzo Favata al sax tenore e soprano, oltre che al clarinetto basso. Questo gruppo ha saputo fondere in modo innovativo le sonorità di una banda musicale di paese con quelle di un settetto di jazz contemporaneo, offrendo un repertorio variegato che ha accompagnato il pubblico in un viaggio musicale attraverso le diverse tappe dell’epopea garibaldina. Dai ritmi sudamericani di “Boa tarde, Montevideo” e “Habanera di Rio Grande” ai canti patriottici italiani come “Addio mia bella addio” e “La corsicana garibaldina”, la serata si è conclusa in un crescendo di emozioni, lasciando un ricordo indelebile nel cuore dei presenti.

 

About Volha Izafatava

Sarda acquisita. Studentessa di Giornalismo e Informazione Web con il passato (e il presente) da linguista.

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