Sharper Night 2024

L’arte di Gabriella Locci in mostra alla Galleria di Cagliari

La mostra “Bisus: la Memoria e l’ombra del tempo” celebra il percorso artistico di Gabriella Locci, mettendo in luce oltre sessant’anni di carriera. Un evento che include anche un incontro speciale per esplorare le opere e il rapporto dell’artista con lo spazio e il pubblico

Alla Galleria comunale d’Arte di Cagliari è in corso fino al 3 novembre 2024 la mostra “Bisus: la Memoria e l’ombra del tempo”, dedicata all’opera dell’artista Gabriella Locci. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari, è curata da Olga Scotto Di Vettimo con l’allestimento a cura di Casa Falconieri. Questa esposizione rappresenta un viaggio nella creatività di Locci, caratterizzato da un uso innovativo dei materiali e delle tecniche. La mostra offre un’immersione nel mondo artistico della Locci, evidenziando il suo approccio sperimentale che unisce la tradizione incisoria a nuove forme espressive.

La mostra si sviluppa negli spazi della Galleria comunale, articolandosi attraverso una serie di opere che coprono gli ultimi quindici anni di attività della Locci. L’esposizione comprende xilografie, tecniche calcografiche e pitture, creando un percorso che riflette il tema della memoria e del tempo, elementi fondamentali nella poetica dell’artista. Al centro della sala espositiva, tre grandi opere catturano l’attenzione dei visitatori, mentre altre opere di dimensioni più ridotte arricchiscono il percorso espositivo, creando un dialogo continuo tra le diverse tecniche e tematiche esplorate. Un video accompagna la mostra, illustrando il rapporto tra l’opera e lo spazio, un aspetto fondamentale per Locci, che ha sempre cercato di esplorare come le opere interagiscano con l’ambiente circostante.

Un incontro speciale con Gabriella Locci per esplorare sessant’anni di carriera

Il 30 agosto, alle ore 18, la Galleria ospiterà un incontro speciale. La giornalista e critica d’arte Alessandra Menesini, in dialogo con Olga Scotto Di Vettimo e Gabriella Locci, ripercorrerà la carriera dell’artista e discuterà delle opere esposte. Durante questo evento, le prime dieci persone che si presenteranno avranno la possibilità di ricevere un’opera unica, realizzata dall’artista con materiali come sabbia, cemento e ossidi, in occasione delle celebrazioni dei 250 anni di Calasetta. Questo dono rappresenta non solo un ricordo tangibile dell’evento, ma anche un invito a riflettere sul valore della memoria e dell’esperienza personale nell’arte.

Gabriella Locci è un’artista che ha dedicato la sua carriera alla sperimentazione e all’innovazione. Dopo aver studiato a Cagliari, dove vive e lavora, ha sviluppato un interesse per la grafica d’arte e la sperimentazione sui linguaggi incisori. Dal 2000, come presidente di Casa Falconieri, centro di sperimentazione e ricerca fondato insieme a Dario Piludu, ha promosso l’arte incisoria attraverso mostre, convegni e laboratori, con l’obiettivo di rendere la cultura sempre più accessibile. La sua ricerca artistica si è estesa anche al di fuori dell’Italia, con progetti di riqualificazione urbana e collaborazioni internazionali che l’hanno portata a esporre in musei e istituzioni in tutto il mondo, da Bilbao a Venezia, da Madrid a Toronto.

La continua ricerca nell’arte di Gabriella Locci tra tradizione e innovazione

Il lavoro di Locci è caratterizzato da una continua tensione verso l’innovazione e la sperimentazione. Come spiega la curatrice Olga Scotto Di Vettimo, l’artista sarda è una sperimentatrice di tecniche e materiali, impegnata in una ricerca puntuale sulle possibilità espressive dei linguaggi dell’arte. Le sue opere sono un esempio di come la tradizione possa essere rinnovata attraverso soluzioni innovative che risuonano con la sensibilità contemporanea. Questo impegno si riflette anche nelle sue attività didattiche e nei numerosi workshop che conduce, sia a livello nazionale che internazionale, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di artisti.

Gabriella Locci vede l’arte come un processo continuo di scoperta e riscoperta, un viaggio che non ha mai fine. Secondo lei, “l’arte è partecipazione attiva nello scorrere del tempo”, un viaggio interiore nella memoria e nelle esperienze che definiscono la nostra vita. Questo approccio alla creazione artistica, basato sull’esplorazione del tempo e della memoria, è evidente nella sua opera e nella sua poetica, e rende la mostra “Bisus: la Memoria e l’ombra del tempo” un evento imperdibile per chiunque voglia esplorare le profondità dell’arte contemporanea.

About Maria Giuseppina Piras

Sono una studentessa in Scienze della Comunicazione e non potevo scegliere un corso più adatto di questo alle mie passioni. Mi interesso anche di enogastronomia e, per questo, ho creato un podcast, in cui parlo di alimenti ma soprattutto di contesti che l'enogastronomia è capace di toccare; questa scelta mi permette di variare e di esplorare diversi argomenti.

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