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Il ritorno dei virus respiratori: “150mila casi a settimana”

Crollo termico che causerà in Italia un boom di infezioni respiratorie, con “circa 150mila casi a settimana”.

In questi giorni di sbalzi termici così marcati è favorita la diffusione di tutti i virus respiratori e in particolare dei virus simil-influenzali, quindi adenovirus, enterovirus e rinovirus.

E’ un classico”, sottolinea l’esperto. “Lo sbalzo termico, lo sappiamo – ricorda – riduce l’azione protettiva di muco e ciglia che rivestono internamente le vie respiratorie. Salta cioè il ‘meccanismo spazzino’ che le ripulisce, quello che in gergo tecnico chiamiamo clearance muco-ciliare. Lo stress termico, ossia il passaggio dal caldo al freddo ma anche viceversa, è indifferente, lo blocca esponendo l’albero respiratorio agli attacchi virali”.

Il meteo risveglierà dunque i cosiddetti virus ‘cugini’ della classica influenza invernale. Patogeni che in realtà, nella “stagione infinita” di quest’anno, non si sono mai addormentati più di tanto. “Ricordiamo che anche per tutta l’estate, a causa degli sbalzi termici che abbiamo avuto, la coda delle infezioni è stata lunghissima – rimarca Pregliasco – con la curva delle sindromi simil-influenzali che non è scesa praticamente mai sotto i livelli basali. Ora, con il crollo delle temperature, disegnerà un inizio di risalita”. Mentre all’orizzonte restano l’influenza vera e propria e Covid: “In agosto c’è stata una fiammata di contagi da Sars-CoV-2”, e siccome “le onde si ripetono ogni 4-6 mesi – prospetta il virologo – è presumibile che nel breve, complici le nuove varianti del coronavirus, se ne inneschi una nuova”.

About Marco Melis

Marco Melis, in arte Markitto, Dj, Produttore musicale, Performing Artist. Un unico amore, passione e stile di vita: la Musica.

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