Al Festival Strangius, la casa editrice “Alberto Tallone Editore”

Stràngius
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Al Festival Strangius, la casa editrice "Alberto Tallone Editore"
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Lentezza e solitudine, componenti essenziali nel lavoro tipografico e tema centrale in “Strangius” nel 2024

Al Festival Strangius, la casa editrice “Alberto Tallone Editore”. La particolarità di questa casa editrice, rinomata per l’utilizzo di caratteri mobili e la cura artigianale nella realizzazione dei libri, rispecchia perfettamente i temi della lentezza e dell’attenzione al dettaglio che caratterizzano il festival. Fondata nel 1938 “Alberto Tallone Editore” ha saputo preservare una tradizione di stampa tipografica che esalta la qualità del carattere tipografico e la bellezza della pagina stampata.

Strangius, giunto alla settima edizione, si propone come un evento di riflessione profonda sul valore del silenzio e della lentezza nella nostra vita contemporanea, con il tema “Bradipi. Elogio della Lentezza e del Silenzio“. In particolare ci invita a riscoprire il potere del rallentare, del prendersi tempo per ascoltare e riflettere in una società sempre più frenetica e dominata dal rumore.

“Il tema che ci lega al Festival Strangius oltre a quello della lentezza è quello della letteratura -commenta Eleonora Tallone della casa editrice Alberto Tallone-, tema che si intreccia perfettamente con il mondo dei caratteri tipografici specialmente in un contesto dedicato all’editoria. Il fatto che, nel nostro atelier tipografico, disponiamo di caratteri di casta originali, ci permette di dare al festival un contributo che non si limita alla descrizione del lavoro tipografico, ma sottolinea l’importanza e il valore dei caratteri nella cultura editoriale. Questo perché quando si parla di editoria non si può evitare di parlare dei caratteri tipografici che sono il mezzo attraverso cui la parola scritta prende forma”.

Ricerca della solitudine nel lavoro tipografico

“La solitudine è una componente essenziale del lavoro tipografico- conclude -, soprattutto quando si tratta della composizione manuale dove ogni lettera viene scelta e posizionata con precisione. Questo processo richiede una concentrazione estrema infatti parliamo di un momento di intimità tra il compositore e il testo. Ovvero una forma di meditazione artistica che si distacca dal ritmo frenetico del mondo esterno. Si tratta di una ricerca di solitudine che è condivisa non solo dal tipografo, ma anche dal suo staff, come i correttori di bozze, che devono isolarsi per analizzare ogni parola, ogni carattere, per garantire che il risultato finale sia impeccabile. È un lavoro che richiede tempo, pazienza e soprattutto silenzio, perché solo in quel silenzio si riesce a cogliere la bellezza e la precisione del dettaglio”.

About Isabella Murgia

Isabella Murgia, giornalista pubblicista, nata a Sassari, vive a Cagliari dalla quinta elementare, presenta un diploma di liceo scientifico e una laurea triennale in filosofia. Collabora da cinque anni con Unica Radio.

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