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Super uva: progetto USA che unisce moscati e vitis vinifera

Un team di ricercatori americani sta lavorando alla creazione di una varietà di uva dalle caratteristiche superiori. Il progetto, guidato dall’Arkansas Agricultural Experiment Station e finanziato dal National Institute of Food and Agriculture, promette di rivoluzionare l’industria vitivinicola.

Negli Stati Uniti, un ambizioso progetto di ricerca punta a creare una nuova varietà di uva che unisca le migliori caratteristiche di due specie molto diverse: i moscati e la vitis vinifera. Alla guida di questo programma, che ha ottenuto un finanziamento di 7 milioni di dollari dal National Institute of Food and Agriculture (NIFA), c’è l’Arkansas Agricultural Experiment Station, un’istituzione di punta per l’innovazione in agricoltura. Il progetto mira a combinare la resistenza alle malattie e i sapori unici dei moscati, molto apprezzati negli Stati Uniti, con le qualità desiderate della vitis vinifera, come la buccia sottile, la consistenza croccante e la mancanza di semi, caratteristiche tipiche dell’uva da tavola. Il risultato sarà una “super uva” in grado di offrire ai consumatori un prodotto di alta qualità e all’industria agricola una maggiore sostenibilità.

Questa sfida, però, non era facile da affrontare. Infatti, combinare i tratti di queste due specie richiede un’approfondita conoscenza della genetica, poiché i moscati e la vitis vinifera possiedono un diverso numero di cromosomi. Renee Threlfall, professore associato di enologia e viticoltura presso il dipartimento di scienze alimentari, e Margaret Worthington, esperta di breeding dell’Arkansas Agricultural Experiment Station, sono alla guida del progetto. Threlfall spiegava come l’idea di questa ricerca fosse in fase di elaborazione da oltre un decennio, in attesa dei partner giusti per formare il team multidisciplinare necessario.

Il ruolo della genetica e del breeding nella creazione della super uva

Il progetto prevede la formazione di sei team di ricerca, ognuno con obiettivi specifici che spaziano dalla genetica alla patologia, passando per il marketing e la produzione. Il team di Threlfall si concentrava sulla qualità del frutto, mentre quello di Worthington lavorava sull’aspetto del breeding, ovvero l’incrocio tra le due specie. Worthington sottolineava l’importanza dell’allevamento assistito da marcatori genetici, una tecnica che consente di accelerare il processo di selezione delle piante. Grazie a questo metodo, gli scienziati possono analizzare i marcatori genetici per identificare i tratti favorevoli già in una fase preliminare, evitando così costose e lunghe prove sul campo.

Questo approccio innovativo prometteva di ridurre i tempi di sviluppo di nuovi ibridi di uva, capaci di unire la resilienza e la resistenza alle malattie dei moscati con le qualità organolettiche della vitis vinifera, come il sapore dolce e la consistenza croccante.

Un progetto che guarda al futuro dell’industria agricola

L’obiettivo finale del progetto non era soltanto quello di creare una nuova varietà di uva, ma anche quello di rendere più sostenibile e resiliente l’intera industria vitivinicola statunitense. Secondo Renee Threlfall, la pianificazione e la collaborazione tra i vari partner di ricerca erano fondamentali per il successo dell’iniziativa. La collaborazione internazionale e l’impiego di tecnologie avanzate permettevano di migliorare la qualità della frutta, offrendo agli agricoltori nuove opportunità di coltivazione.

Questo progetto ambizioso si inserisce in un più ampio panorama di ricerche scientifiche volte a migliorare le tecniche di coltivazione e a creare prodotti più resistenti e di maggiore qualità. Il lavoro dell’Arkansas Agricultural Experiment Station rappresentava solo uno dei tanti esempi di come l’innovazione in campo agricolo potesse avere un impatto significativo sull’economia e sull’ambiente.

About Carlotta Musanti

Sono Carlotta Stefana Musanti, sono di Cagliari e ho 24 anni, studio Beni Culturali e Spettacolo all'Università di Cagliari.

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