“Metamorfosi, filosofia e medicina in scena” torna al Teatro Massimo di Cagliari con eventi che esplorano tematiche legate alla salute e al benessere, affrontando pregiudizi e stereotipi attraverso l’arte. Due serate imperdibili dedicate alla malattia cronica e al sistema endocannabinoide.
La rassegna “Metamorfosi, filosofia e medicina in scena” riprende il suo cammino con una seconda edizione che si svolge all’interno di Orientare lo Sguardo, un progetto dell’associazione S’ardmusic. Dopo il successo della prima edizione, che aveva attratto un pubblico interessato e coinvolto, questo evento promette di essere un’importante sfida culturale nel terzo settore. Le nuove serate, programmate per venerdì 27 settembre e domenica 29 settembre alle ore 19, si tengono nella sala M2 del Teatro Massimo di Cagliari. Le curatrici, Daniela Usala e Mirella Ferro, sottolineano l’importanza di continuare a esplorare la metamorfosi come tema centrale, presentando ogni anno protagonisti e argomenti sempre diversi.
Quest’anno, le tematiche affrontate si concentrano su argomenti impregnati di stereotipi e pregiudizi, come la malattia cronica, con un focus particolare sul diabete, e il ruolo del sistema endocannabinoide. La rassegna introduce il concetto di Teatro del Vissuto, che offre uno spazio di espressione artistica per superare le sofferenze legate a tali condizioni. Daniela Usala osserva come ogni terapeuta operi secondo proprie convinzioni, attivando strategie uniche che portano a cambiamenti significativi e spesso inaspettati.
Un incontro tra arte e scienza
Il primo appuntamento del 27 settembre si intitola “Il Teatro del Vissuto nella patologia cronica. Una sfida possibile?” e vede la partecipazione dei diabetologi Luciano Carboni e Maria Pia Turco. I relatori intendono espandere la comprensione della malattia diabetica, proponendo un approccio innovativo ispirato da Jean Philippe Assal, il pioniere dell’educazione terapeutica. La collaborazione tra Carboni e Turco cerca di mostrare come il Teatro del Vissuto possa trasformarsi in uno strumento utile non solo per i pazienti, ma anche per gli operatori della salute.
I diabetologi evidenziano l’importanza di superare le categorizzazioni tradizionali delle malattie. “Abbiamo accettato con piacere la proposta di salire sul palco del Massimo”, dichiarano, “per far percepire lo spirito creativo di Assal e testimoniare il potere trasformativo dell’arte”. Grazie a un laboratorio di scrittura e messa in scena, i partecipanti possono esprimere il proprio vissuto, affrontando così solitudine e difficoltà. Questa immersione in un ambiente protetto permette di rielaborare esperienze traumatiche, rendendo possibile una nuova visione delle proprie sfide.
Un focus sul sistema endocannabinoide
La seconda serata, in programma per il 29 settembre, offre un incontro dedicato al “Sistema endocannabinoide e utilizzo pratico della cannabis terapeutica”. Qui si presenteranno tre esperte: Paola Fadda, farmacologa e professoressa ordinaria presso l’Università di Cagliari; Eleonora Cocco, specializzata in neurologia all’Ospedale Binaghi di Cagliari; e Cristina Porcu, farmacista e fitoterapeuta. Queste professioniste discuteranno l’importanza del sistema endocannabinoide, che regola diversi processi biologici, dall’appetito alla risposta immunitaria.
Cristina Porcu chiarisce che la cannabis terapeutica, pur essendo considerata una droga, possiede un potenziale medicinale fondamentale. “Le infiorescenze sono utilizzate per trasformare una pianta medicinale in farmaco”, spiega. Questo processo richiede competenze specifiche, permettendo di personalizzare le terapie in base alle necessità del paziente. La rassegna si propone quindi di abbattere pregiudizi e diffondere informazioni scientifiche dettagliate, contribuendo così a una maggiore comprensione del ruolo della cannabis nella medicina moderna.