enologo
enologo

Enologo sardo: sulle pagine del Times

Un viaggio tra tradizione e innovazione: l’enologo sardo conquista le pagine del Times

Il vino sardo Donna Ma’, frutto del lavoro dell’enologo Andrea Pala, trova una sua dimensione nelle pagine del prestigioso quotidiano britannico Times. Questa celebrazione del vermentino proveniente dall’isola di Culuccia svela una tecnica antica che risale a 2.700 anni fa. Infatti, i viticoltori dell’isola greca di Chio utilizzavano le acque marine per invecchiare le uve, un metodo che oggi sta tornando in auge grazie alla passione di una nuova generazione di produttori. Andrea Pala, già acclamato come miglior giovane enologo d’Italia, utilizza questo metodo tradizionale per conferire al suo vino un sapore unico e distintivo.

Il vino Donna Ma’ si distingue per il suo processo di produzione innovativo. Le uve vengono immerse nei fondali marini per un breve periodo, permettendo così di assorbire le peculiarità del mare. “L’arte, a lungo perduta, di invecchiare l’uva in mare è stata riscoperta”, scrive il Times, evidenziando come il risultato finale si traduca in un vino dal sapore salato, capace di evocare il legame indissolubile tra terra e mare. Questa pratica non è solo una curiosità enologica, ma rappresenta un ritorno alle origini, all’essenza stessa del vino.

Innovazione e tradizione: l’unione perfetta

L’azienda agricola Culuccia, di proprietà dell’imprenditore torinese Marco Boglione, gioca un ruolo fondamentale in questo progetto innovativo. Boglione, insieme a sua moglie Stella, guida questa avventura vinicola con una visione che fonde tradizione e modernità. L’imprenditore è noto per aver fondato la BasicNet, un gigante nel settore della moda che possiede marchi come Kappa e Superga. Nonostante le sue altre attività, Boglione si dedica con passione alla viticoltura, unendo le forze con Andrea Pala per realizzare un vino che rappresenta un viaggio attraverso il tempo.

Pala racconta la sua esperienza, descrivendo come ha utilizzato nasse provenienti da un allevamento di ostriche per immergere le uve sott’acqua. Questo approccio innovativo ha permesso di realizzare la terza annata di Donna Ma’. La scelta dei vigneti, situati a soli sette e undici metri dal mare, consente di sfruttare al massimo l’influenza del ambiente marino. La sabbia del terreno, unita alla brezza marina, contribuisce a creare un vino dal carattere inconfondibile.

Un vino dal valore storico e scientifico

Il progetto di Andrea Pala non si limita alla sola produzione vinicola; esso possiede un valore storico e scientifico significativo. L’enologo lavora a stretto contatto con esperti per comprendere come l’immersione delle uve possa influenzare il profilo aromatico e il gusto del vino. Questa ricerca, unita all’innovazione, ha attratto l’attenzione di numerosi media internazionali. “Fu Omero a coniare il termine “mare color del vino”, e oggi gli italiani stanno riprendendo questa descrizione in modo piuttosto letterale”, scrive il quotidiano britannico.

Donna Ma’ è un vino Igt dell’Isola dei Nuraghi, prodotto in edizione limitata, al di fuori del disciplinare del vermentino di Gallura Docg. La sua unicità non deriva solo dal metodo di produzione, ma anche dalla passione e dall’abilità di un team di viticoltori che continua a esplorare le antiche tecniche per creare un prodotto che rispecchia l’anima della Sardegna.

About Carlotta Musanti

Sono Carlotta Stefana Musanti, sono di Cagliari e ho 24 anni, studio Beni Culturali e Spettacolo all'Università di Cagliari.

Controlla anche

I 70 sono i nuovi 60: l’invecchiamento rallenta grazie al progresso

L’invecchiamento umano rallenta. Uno studio inglese dimostra come alimentazione, educazione e igiene abbiano migliorato la …