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Tumori: mutazione prenatale leucemia linfoblastica

Un team di esperti italiani della Fondazione Tumori di Monza ha individuato una mutazione genetica , leucemia linfoblastica .

La leucemia linfoblastica acuta nei neonati rappresentava una sfida medica difficile da comprendere, ma ora una scoperta italiana ha svelato un importante tassello. Un gruppo di studiosi della Fondazione Tettamanti, parte dell’Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza, ha scoperto che molti dei casi di questa forma di leucemia derivavano da una mutazione genetica che avveniva già prima della nascita. Nello specifico, è stato notato che una significativa percentuale dei pazienti presentava un’alterazione del gene Nutm1, un’anomalia che non risultava ereditata dai genitori. La ricerca ha quindi chiarito che il problema non risiedeva in una trasmissione ereditaria della malattia, bensì in una mutazione cromosomica che si verificava durante lo sviluppo fetale. Il gene mutato, Nutm1, era coinvolto in una rottura e successiva ricostituzione anomala del cromosoma in cui si trovava, un processo che favoriva la proliferazione di cellule tumorali tipiche di questa tipologia di leucemia.

Il ruolo del gene Nutm1 e l’importanza della scoperta

Il gene Nutm1 risultava coinvolto nella leucemia attraverso un meccanismo biologico che rappresentava una novità per il campo. Il team di ricercatori dell’Irccs di Monza, in collaborazione con altre istituzioni scientifiche, aveva per la prima volta identificato il modo in cui la rottura cromosomica contribuiva alla formazione della malattia. La particolarità della leucemia nei neonati stava nel suo manifestarsi già nel primo anno di vita, un periodo in cui il corpo del bambino doveva affrontare cambiamenti biologici rapidi. La scoperta italiana ha portato a un nuovo livello di comprensione, confermando che la malattia non era trasmessa dai genitori, ma che si sviluppava durante le prime fasi della vita fetale.

Questo importante risultato gettava luce non solo sulla natura della malattia, ma anche sulle possibili applicazioni future della scoperta. L’identificazione di una mutazione prenatale significava che sarebbe stato possibile esplorare nuove terapie genetiche o interventi che potessero agire direttamente sul gene Nutm1. La Fondazione Tettamanti, già nota per il suo impegno nella ricerca oncologica pediatrica, ha così confermato il proprio ruolo di leadership nella scoperta di nuove strade terapeutiche per i bambini affetti da leucemia.

La Fondazione Tettamanti e le prospettive future

Il successo del team di ricercatori della Fondazione Tettamanti non rappresentava solo un passo avanti per la comprensione della leucemia infantile, ma apriva anche nuove strade di cura. Se il gene Nutm1 risultava coinvolto in molti casi di leucemia linfoblastica acuta nei neonati, diventava essenziale approfondire ulteriormente lo studio delle sue alterazioni. L’Irccs San Gerardo dei Tintori, già centro di eccellenza a livello nazionale, poteva ora vantare una scoperta di rilievo mondiale che offriva nuove speranze per la cura di questa devastante malattia infantile.

La collaborazione tra i vari istituti coinvolti permetteva di prevedere sviluppi significativi nella diagnosi precoce e nella terapia. Le informazioni raccolte sui casi analizzati consentivano di progettare strategie per bloccare la progressione della malattia nei bambini affetti. Iniziative come questa, sostenute dalla Fondazione Tettamanti, continuano a essere cruciali per migliorare il futuro della ricerca medica e la vita dei più piccoli. Sul sito ufficiale della Fondazione Tettamanti è possibile seguire tutti gli aggiornamenti sulle ricerche in corso.

About Carlotta Musanti

Sono Carlotta Stefana Musanti, sono di Cagliari e ho 24 anni, studio Beni Culturali e Spettacolo all'Università di Cagliari.

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