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Al Bastione: Cagliari Digital Lab

Un evento di due giorni a Cagliari segna l’apertura del Cagliari Digital Lab e offre una panoramica sugli obiettivi raggiunti dalla CTE locale. Al bastione

La due giorni cagliaritana dedicata all’Innovation Roadshow ha visto la partecipazione di esperti, imprenditori e istituzioni presso il Bastione di Saint Remy, dove è stata inaugurata la prima sede fisica del Cagliari Digital Lab (D-Lab). Questo spazio, situato in uno dei luoghi più rappresentativi della città, rappresentava il cuore dell’evento e simboleggiava il connubio tra storia e innovazione tecnologica. Il D-Lab ospitava prototipi e dimostratori sviluppati nell’ambito della Casa delle Tecnologie Emergenti (CTE) di Cagliari, con un’area destinata al co-working, pronta a favorire la collaborazione tra start-up e aziende consolidate.

L’iniziativa, finanziata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), aveva come scopo principale mostrare i progressi della CTE cagliaritana nei campi dell’energia smart, della mobilità sostenibile e della green economy. In parallelo, presso la Ex Distilleria di Pirri, si preparava l’apertura di un secondo spazio destinato a laboratori dedicati all’Internet of Things (IoT), alla realtà aumentata, all’intelligenza artificiale e al calcolo quantistico. Questi centri di ricerca avrebbero ulteriormente consolidato il ruolo di Cagliari come hub di innovazione tecnologica, rendendo la città un punto di riferimento per le nuove tecnologie.

Focus sulle startup e collaborazione tra imprese

Durante l’evento, grande attenzione veniva dedicata alle startup, sottolineando il loro ruolo fondamentale nel panorama dell’innovazione italiana. Numerosi panel tematici si concentravano sulla collaborazione tra startup e aziende più mature, evidenziando i benefici di un modello di cooperazione che unisce l’agilità delle giovani imprese con l’esperienza dei grandi gruppi. La Startup Challenge, uno dei momenti più attesi della manifestazione, metteva in evidenza il talento locale, con la vittoria della giovane startup Xrit di Sassari. L’azienda, con la sua innovativa soluzione per il settore dell’edilizia, confermava il fermento imprenditoriale presente in Sardegna.

Tra le finaliste della challenge, anche la Active Label di Cagliari, che presentava una tecnologia brevettata per migliorare la conservazione dei prodotti alimentari nella catena del freddo, contribuendo alla riduzione degli sprechi. Il valore di queste startup non si limitava all’innovazione tecnologica, ma si rifletteva in un impatto tangibile sulla vita quotidiana, mostrando come le tecnologie emergenti possano risolvere problemi reali in settori diversificati. Altri progetti provenivano da realtà come Mathclick di Pisa e Zerow di Scandicci, che proponevano soluzioni innovative nel campo del calcolo dell’anidride carbonica marina e del luxury marketplace, dimostrando l’ampiezza delle applicazioni possibili.

Per ulteriori informazioni sulle iniziative delle startup locali, è possibile visitare i siti ufficiali di Xrit e Active Label.

Mobilità sostenibile: il progetto Pollicino

Uno dei focus principali dell’Innovation Roadshow riguardava la mobilità sostenibile. Al centro della discussione vi era il progetto “Pollicino”, sviluppato dal Cagliari Digital Lab in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Il progetto, patrocinato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, aveva l’obiettivo di monitorare i flussi di mobilità nel territorio metropolitano. L’indagine, durata dal 18 aprile al 23 giugno, si basava sull’utilizzo di un’app di tracciamento che monitorava gli spostamenti dei cittadini in maniera anonima.

Con 1626 download e un campione utile di 600 cittadini, i dati raccolti mostravano come l’auto rimanesse il mezzo di trasporto preferito, nonostante la buona propensione dei cagliaritani a spostarsi a piedi. Il progetto mirava a fornire informazioni utili per migliorare la pianificazione delle infrastrutture cittadine, incoraggiando una mobilità più sostenibile. Le iniziative legate alla mobilità intelligente erano uno dei pilastri dell’approccio della CTE di Cagliari, che puntava alla valorizzazione del territorio attraverso l’uso di dati e tecnologie avanzate.

Per approfondire il progetto “Pollicino”, è possibile consultare la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Intelligenza collettiva per il futuro dei territori

La filosofia che sottendeva l’intera esperienza delle Case delle Tecnologie Emergenti (CTE) si fondava sul concetto di intelligenza collettiva, con un approccio collaborativo che coinvolgeva tutti gli attori del territorio. La CTE di Cagliari promuoveva un modello di sviluppo partecipativo, in cui istituzioni, aziende e cittadini potevano contribuire attivamente alla creazione di una strategia condivisa per lo sviluppo tecnologico della città.

La manifestazione, infatti, non rappresentava solo un’occasione di confronto tra esperti e imprenditori, ma costituiva un momento di riflessione sul futuro di Cagliari e del suo ruolo nel contesto tecnologico nazionale.

About Carlotta Musanti

Sono Carlotta Stefana Musanti, sono di Cagliari e ho 24 anni, studio Beni Culturali e Spettacolo all'Università di Cagliari.

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