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“Abbiamo il dovere di partire in maniera graduale con la pianificazione del percorso di studi per il nuovo anno scolastico, commenta il professor Gabriele Meloni”
Un rientro a scuola meno traumatico può essere facilitato da una programmazione didattica “soft”, che aiuti gli studenti a riadattarsi gradualmente al ritmo scolastico dopo la pausa estiva. In particolare Il professor Gabriele Meloni, docente di odontotecnica del Meucci di Cagliari, mette in evidenza l’importanza di una pianificazione del proprio lavoro ben studiata e graduale per garantire un rientro sereno agli studenti. In questo contesto il ruolo degli insegnanti è cruciale nel pianificare il percorso educativo in modo che il ritorno alla routine scolastica non sia difficile, ma piuttosto accompagnato da attività che favoriscano un adattamento progressivo e positivo.
Soluzione possibile per un rientro a scuola meno traumatico
“Potremo dire che una possibile soluzione -suggerisce il professor Meloni-, consiste nel collegare le attività scolastiche a ciò che gli studenti hanno vissuto durante l’estate. Questo approccio può aiutare a rendere il passaggio più fluido e a creare una connessione tra l’esperienza estiva e il contesto scolastico. Nostro compito, infatti, è instaurare con loro un dialogo per cercare di capirli il più possibile e far parte un po’ quasi della loro vita”. Attraverso le sue parole il docente del Meucci ci fornisce un modello educativo più empatico e partecipativo, in cui i professori non si limitano a trasmettere conoscenze, ma si sforzano di comprendere le esperienze individuali dei ragazzi, favorendo un ambiente più inclusivo e accogliente.
“È importante per i motivi sopra indicati parlare di una programmazione graduale del loro percorso di studi -conclude -, lo possiamo notare anche osservando i dati dell’abbandono scolastico da parte dei ragazzi soprattutto se minorenni in quanto sono molto alti. Per questo motivo noi docenti abbiamo il dovere di rendere più agevole e sereno il loro rientro a scuola”.
Un approccio che combina comprensione, gradualità e attenzione alle esigenze degli studenti può quindi contribuire a ridurre tale fenomeno e favorire un ambiente educativo più inclusivo e stimolante.
