Il festival di Ulassai ha visto trionfare Nicola Caredda e Danilo Sini, i cui lavori hanno catturato l’attenzione del pubblico e della critica. La cerimonia di premiazione, avvenuta il 29 settembre, ha messo in luce la vitalità dell’arte contemporanea sarda.
Il 29 settembre, il museo Camuc di Ulassai ha ospitato una cerimonia che ha segnato un momento significativo per la prima Biennale d’Arte Contemporanea dedicata all’artista Maria Lai. Durante l’evento, Nicola Caredda e Danilo Sini hanno ricevuto il Premio del Pubblico, un riconoscimento che include un premio in denaro di 1.250 euro per ciascun artista. Questo riconoscimento è stato assegnato grazie ai voti espressi dai visitatori nei due luoghi dell’esposizione: il museo Camuc e la Stazione dell’Arte. La serata, coordinata dalla giornalista Simona Scioni, si è conclusa con un concerto della band country rock Death-Rattle, offrendo un momento di festa e celebrazione per tutti i partecipanti.
Le opere di Caredda e Sini hanno suscitato grande interesse. Caredda ha presentato un lavoro intitolato “Beatrice does not love Dante”, mentre Sini ha fatto vibrare le corde dell’infanzia con “topodimontagna”. Il direttore artistico della Biennale, Gianni Murtas, ha descritto queste opere come «molto belle, diverse ma entrambe emozionanti». Murtas ha evidenziato come Sini, avendo conosciuto Maria Lai, abbia saputo interpretare gli spunti simbolici dell’infanzia, mentre Caredda ha creato una narrazione potente che riflette le complessità della postmodernità.
L’importanza del coinvolgimento del pubblico
Il comitato scientifico della Biennale, rappresentato da Damiano Rossi e Chiara Manca, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere il pubblico nel processo di selezione. Rossi ha spiegato che Sini riesce a catturare l’attenzione con la spontaneità di un bambino, mentre Caredda invita a un’osservazione più profonda del mondo. Questo approccio ha permesso di far sentire i visitatori parte integrante della Biennale, favorendo una connessione diretta con le opere esposte. Manca ha aggiunto che il coinvolgimento del comune di Ulassai e della Fondazione Stazione dell’Arte rappresenta un’apertura verso nuove prospettive nell’arte contemporanea, riflettendo sull’eredità di Maria Lai e il suo impatto duraturo.
La Biennale d’Arte Contemporanea di Ulassai ha visto la partecipazione di 25 artisti, tutti invitati a dialogare con l’eredità di Maria Lai. L’iniziativa è parte del Progetto Borghi, finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma NextGenerationEu-M1C3-Linea A PNRR. Questo progetto dimostra l’impegno del comune di Ulassai nel promuovere la cultura e l’arte, rendendo l’evento un’opportunità per la comunità di avvicinarsi all’arte contemporanea.
Gli artisti: profili e opere
Nicola Caredda, nato a Cagliari nel 1981, ha sviluppato un linguaggio artistico che rielabora esperienze giovanili in una narrazione esistenziale. La sua pittura attinge a un mondo distopico, dove il conflitto tra bene e male si traduce in un’esplorazione visiva della contemporaneità. I suoi lavori, caratterizzati da cromatismi freddi e una meticolosa attenzione ai dettagli, comunicano un senso di degrado e complessità che caratterizza il nostro tempo. Caredda vive e lavora a Milano, dove continua a espandere il suo universo creativo.
Danilo Sini, originario di Sassari e nato nel 1961, affronta la realtà attraverso una lente di costante evoluzione. Le sue opere, che possono oscillare tra il linguaggio artigianale e la metafora sofisticata, mettono in evidenza le potenzialità rigenerative dell’arte. Ogni immagine creata da Sini invita lo spettatore a riflettere su una realtà più complessa e stratificata. Attualmente, Sini vive e lavora a Sassari, dove continua a esplorare nuove forme espressive e artistiche.
Il festival continua a richiamare l’attenzione del pubblico, con eventi che si protrarranno fino al 6 ottobre, giorno del finissage, dove si esibiranno la chitarrista brasiliana Carol Mello e la violinista Emanuela Lioy. La Biennale d’Arte Contemporanea di Ulassai si conferma così come un’importante piattaforma per la valorizzazione dell’arte e della cultura nel panorama italiano.