Negli ultimi vent’anni, la musica italiana ha attraversato un’evoluzione straordinaria, passando dalle hit emozionali degli anni Duemila a ritmi più energici come trap, reggaeton e pop rap.
Lo studio che racconta l’evoluzione delle preferenze musicali italiane dal 2000 al 2023
Lo studio di Preply, disponibile online, esplora i brani che hanno dominato le classifiche italiane negli ultimi due decenni, evidenziando cambiamenti culturali e stilistici. Nei primi anni 2000, le ballad erano le protagoniste delle classifiche. Brani come “Fuoco nel fuoco” di Eros Ramazzotti nel 2000 o “Tre parole” di Valeria Rossi nel 2001 incarnavano il genere pop più tradizionale, con melodie che raccontavano emozioni intime e personali. Anche brani come “Gocce di memoria” di Giorgia (2003) e “A te” di Jovanotti (2008) si inserivano in questo filone, dimostrando la forte predilezione del pubblico italiano per testi sentimentali e sonorità morbide.
Nel corso degli anni, tuttavia, i gusti del pubblico si trasformarono. Intorno alla metà del decennio, iniziarono a emergere i tormentoni estivi, spesso caratterizzati da collaborazioni tra artisti. Questi brani non solo portavano con sé l’energia dell’estate, ma avevano il potere di unire più generi musicali, creando hit che dominavano sia le radio sia le piattaforme di streaming. Ana Mena e Fred De Palma con “Una volta ancora” o The Kolors con “Italodisco” (2023) sono esempi chiari di questo cambiamento, dimostrando come i featuring e le sonorità più ritmate siano ormai i nuovi protagonisti delle estati italiane.
Preply: Hit italiane più amate
I tormentoni estivi e la nuova ondata di successi su Spotify e YouTube
Con l’arrivo della trap, del reggaeton e dell’hip hop, gli anni più recenti vedono una decisa virata verso sonorità più dinamiche. Il rap italiano e la musica urban hanno guadagnato terreno, soprattutto grazie alla crescente popolarità delle piattaforme di streaming come Spotify e YouTube. Lo studio di Preply evidenzia, infatti, come la hit “Torna a casa” dei Maneskin abbia totalizzato 218 milioni di stream su Spotify, diventando il brano italiano più ascoltato sulla piattaforma. Al tempo stesso, su YouTube il primato va a “Una volta ancora” di Fred De Palma e Ana Mena con 296 milioni di visualizzazioni.
Nonostante la popolarità del pop tradizionale nei primi anni 2000, negli ultimi anni la trap di artisti come Blanco e Sfera Ebbasta ha scalato le classifiche con brani come “Mi fai impazzire”, certificato ben sette volte Disco di Platino. Anche su YouTube, canzoni come “Guerriero” di Marco Mengoni o “La notte” di Arisa hanno mantenuto un pubblico fedele, confermando che, sebbene le tendenze cambino, alcuni artisti continuano a lasciare il segno nel cuore degli ascoltatori.
Maneskin, Blanco e Fred De Palma: i re delle piattaforme digitali
Analizzando i dati raccolti su Spotify e YouTube, emerge una chiara differenza nelle preferenze degli utenti. Se su Spotify, la musica più ascoltata è dominata da Maneskin e Blanco, con il loro mix di rock e urban, su YouTube i tormentoni estivi come quelli di Ana Mena e Rocco Hunt continuano a riscuotere successo. Questo scenario evidenzia come le due piattaforme siano frequentate da pubblici leggermente diversi: Spotify attrae principalmente i giovani, con un interesse per brani recenti, mentre su YouTube sopravvivono anche i successi di artisti più longevi come Tiziano Ferro o Giorgia.
Lo studio condotto da Preply rappresenta un interessante spaccato della musica italiana, mostrando come i gusti siano in costante evoluzione, ma anche come alcuni artisti riescano a mantenere un forte legame con il pubblico, nonostante il passare del tempo e l’evolversi delle mode.