Negli ultimi cinque anni, l’efficienza energetica delle abitazioni in Europa ha mostrato notevoli differenze tra i vari Paesi e tra le diverse fasce della popolazione. Secondo i dati Eurostat, solo il 25,5% dei residenti dell’Unione Europea ha vissuto in una casa che ha visto un miglioramento dell’efficienza energetica. Tuttavia, il miglioramento non è stato uniforme e ha rispecchiato le disuguaglianze sociali ed economiche all’interno dei Paesi membri.
Un dato allarmante riguarda la differenza tra chi è a rischio di povertà o esclusione sociale e chi non lo è. Solo il 17,8% di coloro che si trovano in condizioni economiche svantaggiate ha potuto beneficiare di miglioramenti nell’efficienza energetica delle proprie abitazioni, a fronte del 27,5% per chi non si trova in tale condizione. Questo divario sottolinea come i miglioramenti tecnologici e strutturali non raggiungano in modo uniforme tutte le fasce della popolazione, lasciando indietro chi è più vulnerabile.
Nonostante queste difficoltà, alcuni Paesi europei hanno registrato tassi significativamente alti di miglioramento dell’efficienza energetica nelle abitazioni, specialmente tra le persone a rischio di povertà. L’Estonia ha guidato questa classifica con un sorprendente 47,8% di miglioramento, seguita dai Paesi Bassi con il 45,1% e la Lituania con il 32,5%. Questi Paesi hanno dimostrato una forte attenzione alle politiche energetiche, riuscendo a coinvolgere anche le fasce della popolazione più svantaggiate.
Efficienza energetica: Italia tra gli ultimi in classifica
In netta controtendenza, l’Italia si colloca tra gli ultimi posti nella classifica dell’efficienza energetica delle abitazioni. Solo il 6,9% delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale ha dichiarato di vivere in abitazioni con miglioramenti energetici. Anche tra chi non si trova in condizioni di rischio, il dato rimane basso, con un 16,9%.
A livello generale, in Italia solo il 14,7% delle persone di età superiore ai 16 anni vive in case dove l’efficienza energetica è stata migliorata negli ultimi cinque anni. Questo colloca il Paese al quintultimo posto tra i 27 Paesi membri dell’UE, precedendo solo Malta (8,4%), Grecia (11,9%), Cipro e Spagna (entrambi al 14,6%).
Il divario tra i Paesi europei
Il divario tra i Paesi europei evidenzia l’importanza delle politiche nazionali nel promuovere il miglioramento dell’efficienza energetica delle abitazioni, soprattutto per le fasce più vulnerabili della popolazione. Mentre alcuni Paesi come l’Estonia e i Paesi Bassi hanno implementato politiche efficaci, altre nazioni, tra cui l’Italia, faticano a garantire un accesso equo a miglioramenti energetici.
Questi dati mettono in luce l’importanza di investimenti mirati e politiche energetiche inclusive, capaci di coinvolgere anche coloro che vivono in condizioni economiche difficili.