Depressione e disturbi mentali: un’ emergenza senza sufficienti risorse
I numeri allarmanti della salute mentale in Italia: pochi servizi per una domanda crescente
Negli ultimi anni, i casi di depressione e di disturbi mentali sono aumentati drasticamente, tanto da assumere dimensioni che molti esperti definiscono “da pandemia”. Secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in Italia il numero di persone che soffrono di depressione e altri problemi di salute mentale ha visto un incremento del 25% solo nell’ultimo decennio. Questi dati preoccupanti, che riflettono una tendenza globale, sono stati aggravati dagli effetti psicologici della pandemia di COVID-19, che ha generato isolamento sociale, stress economico e incertezze sul futuro. Tuttavia, il sistema sanitario nazionale fatica a far fronte a questa crescente domanda di assistenza, con strutture e risorse insufficienti per rispondere ai bisogni dei pazienti. Giovanni Bianchi, psicologo presso l’Ospedale Niguarda di Milano, afferma: “Non ci sono abbastanza servizi di cura per affrontare una crisi di queste dimensioni, e molti pazienti rimangono senza supporto adeguato”.
Il ruolo del supporto psicologico: carenza di risorse per una crisi crescente
L’aumento dei casi di depressione e dei disturbi d’ansia ha messo in luce la scarsità dei servizi di assistenza psicologica in Italia. Secondo una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, le risorse destinate alla salute mentale rappresentano solo il 3,5% del budget totale della sanità pubblica, un dato tra i più bassi d’Europa. “Ci troviamo di fronte a una situazione in cui le persone che chiedono aiuto sono molte di più rispetto ai servizi disponibili,” sottolinea Maria Rossi, psicoterapeuta con oltre vent’anni di esperienza a Roma. Le liste d’attesa per accedere alle cure si sono allungate, costringendo molte persone a rivolgersi al settore privato, che non tutti possono permettersi. Rossi aggiunge: “È necessario un intervento strutturale, sia dal punto di vista economico che organizzativo, per garantire a chi soffre di disturbi mentali un accesso equo alle cure”.
La pandemia ha accelerato il disagio mentale: le nuove generazioni più colpite
Uno degli aspetti più allarmanti di questa crisi è l’impatto che ha avuto sulle nuove generazioni. Studi recenti hanno rilevato che adolescenti e giovani adulti sono tra i più colpiti dalla pandemia di depressione. La dottoressa Sara Verdi, psichiatra dell’Università di Torino, evidenzia come l’uso prolungato dei social media, la mancanza di interazioni sociali e le difficoltà nel trovare lavoro abbiano esacerbato il disagio psicologico nei giovani. “Le scuole e le università hanno bisogno di implementare servizi di supporto psicologico accessibili e ben strutturati,” afferma Verdi, “in modo che gli studenti possano ricevere l’aiuto necessario senza doversi rivolgere a servizi esterni”.
Il futuro della salute mentale in Italia: una sfida urgente
Gli esperti concordano sulla necessità di un intervento istituzionale per far fronte a quella che molti definiscono una vera e propria “crisi della salute mentale”.