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Giovani Vispi: sport come strumento di crescita per i ragazzi sardi

Un progetto di inclusione sociale e sportiva che mira a coinvolgere i giovani delle zone più svantaggiate dell’isola, offrendo loro opportunità di crescita personale e sociale attraverso lo sport.

In Sardegna, il Progetto Giovani Vispi rappresentava un’innovativa iniziativa che puntava a utilizzare lo sport come strumento di inclusione sociale per i ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14 anni. Ideato dal Comitato Regionale CONI Sardegna, questo progetto mirava a coinvolgere oltre 1000 giovani provenienti da vari comuni dell’isola. Tra le zone interessate, emergevano le aree periferiche e rurali, spesso caratterizzate da limitate possibilità di accesso alle attività sportive. Il progetto, realizzato in collaborazione con il Dipartimento dello Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, puntava a fornire ai ragazzi un supporto non solo atletico, ma anche educativo e sociale. Gli allenamenti, che si svolgevano in orario extrascolastico, contribuivano a tenere i giovani lontani da situazioni a rischio, offrendo loro un ambiente sicuro e stimolante.

Attraverso il progetto Giovani Vispi, i ragazzi avevano l’opportunità di entrare in contatto con diverse discipline sportive, come il calcio, la pallavolo, il basket e il tennis. In ogni comune aderente, istruttori qualificati lavoravano a stretto contatto con i ragazzi, offrendo loro non solo insegnamenti tecnici, ma anche valori di rispetto, collaborazione e impegno. Questo approccio olistico permetteva di sviluppare non solo le abilità fisiche, ma anche quelle relazionali e personali, migliorando la fiducia in se stessi e il senso di appartenenza alla comunità.

Un’iniziativa capillare per il territorio sardo

Il Progetto Giovani Vispi si sviluppava lungo tutto il territorio sardo, coinvolgendo un ampio numero di comuni, tra cui Nuoro, Oristano, Cagliari e Sassari. Il progetto mirava a garantire che anche i ragazzi che vivevano nelle zone più isolate avessero accesso a strutture adeguate e a programmi di allenamento professionali. In particolare, l’iniziativa aveva un’importante funzione di promozione del benessere psico-fisico e di contrasto alla sedentarietà, un fenomeno in aumento tra i giovani. Gli allenamenti erano organizzati in collaborazione con le scuole locali e le associazioni sportive, che mettevano a disposizione gli impianti e il personale tecnico necessario.

L’obiettivo non era solo quello di creare piccoli atleti, ma soprattutto cittadini attivi e responsabili. Il CONI Sardegna era fortemente convinto che lo sport potesse rappresentare una chiave fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico delle aree più periferiche dell’isola, e il Progetto Giovani Vispi incarnava perfettamente questa visione. Un altro punto di forza dell’iniziativa era la gratuità delle attività proposte, rendendo lo sport accessibile a tutte le famiglie, indipendentemente dalla loro condizione economica.

L’importanza della collaborazione tra enti e associazioni

Il successo del Progetto Giovani Vispi derivava in gran parte dalla stretta collaborazione tra vari enti locali, associazioni e istituzioni. Il ruolo del CONI Sardegna risultava essenziale nel coordinamento delle attività, ma altrettanto importante era il contributo delle amministrazioni comunali e delle numerose associazioni sportive che operavano sul territorio. Grazie a questa sinergia, il progetto riusciva a coprire un vasto territorio e a coinvolgere un numero significativo di giovani, superando le difficoltà logistiche tipiche delle aree più isolate. Le attività sportive non si limitavano solo all’aspetto atletico, ma includevano anche momenti di riflessione e formazione su tematiche importanti come il bullismo, l’educazione civica e la corretta alimentazione.

In ogni comune coinvolto, il progetto promuoveva incontri e dibattiti aperti alle famiglie e alle scuole, creando un dialogo continuo tra ragazzi, genitori, istruttori e istituzioni. Questo approccio integrato rendeva il Progetto Giovani Vispi un esempio virtuoso di come lo sport potesse fungere da collante sociale, capace di generare un impatto positivo duraturo su tutta la comunità.

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