FESTIVAL FIND 42

FIND 2024: il cuore della danza contemporanea batte a Cagliari

Dal 17 al 20 ottobre, Cagliari ospita un lungo weekend dedicato alla danza contemporanea, parte della 42° edizione del Festival Internazionale Nuova Danza (FIND). Diretto da Cristiana Camba, il festival esplora la creatività e le nuove produzioni attraverso residenze artistiche e performance, con il tema “Ripensiamoci in danza”. Tra i luoghi principali, il Bastione di Saint Remy, Sa Manifattura e l’Orto dei Cappuccini.

Un viaggio tra corpo e spazio nel cuore di Cagliari

Il festival FIND 2024, iniziato il 3 ottobre, entra nel vivo con 12 appuntamenti distribuiti nel lungo weekend dal 17 al 20 ottobre. Ogni spettacolo offre una riflessione profonda sul tema del corpo e dello spazio, sulla danza contemporanea come linguaggio universale e mezzo per esplorare l’interazione tra essere umano e ambiente. Giovedì 17 ottobre, alle 19:00, al Bastione di Saint Remy si apre la serata con “Anime” della compagnia Atacama, una creazione che riflette sulla relazione tra corpo, architettura e spazio abitato. La coreografia di Patrizia Cavola e Ivan Truol mette in scena un dialogo tra i danzatori Nicholas Baffoni, Alberto Bargnesi e Marco Cirignotta, in cui il movimento esplora l’influenza che l’architettura ha sull’essere umano.

A seguire, alle 19:30, la compagnia Deja Donné propone “Mandibola”, una coreografia firmata Virginia Spallarossa e ispirata al pugilato, metafora di un combattimento esistenziale. Con la regia di Gilles Toutevoix e l’interpretazione di Simona De Martino, lo spettacolo incarna il desiderio di sopravvivenza attraverso una danza che si confronta con i limiti della vita stessa, sfidando i confini materiali e immateriali dell’esistenza.

Le giovani promesse della danza contemporanea

Venerdì 18 ottobre, presso Sa Manifattura, il palco ospita la serata “Explo”, organizzata in collaborazione con Anticorpi XL, che mette in mostra cinque coreografie selezionate dalla Vetrina della Giovane Danza d’Autore. Tra queste, “Lingua” di Chiara Ameglio, un’esplorazione del corpo come territorio da scoprire attraverso il movimento, e “Wonder, Love” di Roberta Maimone, una rilettura in chiave moderna e fumettistica della storia di Pierrot. Questi lavori emergenti riflettono la varietà e la ricchezza della danza contemporanea italiana e internazionale.

Il programma prosegue con “Inesorabilmenteunavia” di YoY Performing Arts, che cerca nuovi equilibri tra diverse prospettive, e “Infieri” di Pierandrea Rosato, un solo in cui il silenzio diventa un ascolto profondo del movimento. La serata si conclude con “CUMA” di Michele Ifigenia, un viaggio attraverso l’archetipo della sibilla, figura mitica che incarna il potere del messaggio divinatorio.

Passione e mito: gli amanti e l’abbraccio dell’eternità

Sabato 19 ottobre alle 21:00, sempre a Sa Manifattura, va in scena “Gli amanti” di Adriano Bolognino, una coreografia ispirata al celebre calco degli amanti di Pompei. Con Rosaria Di Maro e Roberta Fanzini come interpreti, lo spettacolo racconta un amore eterno, fissato nel tempo e nello spazio dall’eruzione vulcanica che li sorprese. Questo lavoro ha meritato a Bolognino il Premio Danza&Danza come Coreografo Emergente nel 2022.

A seguire, la serata continua con “Wabi-Sabi” della compagnia Komoko/Sofia Nappi, un’opera che celebra l’imperfezione come fonte di crescita e bellezza. Sofia Nappi, coreografa e costume designer, esplora il concetto giapponese di wabi-sabi attraverso un’intensa performance di Glenda Gheller, Adriano Popolo Rubbio e Paolo Piancastelli, trasportando il pubblico in una riflessione profonda sul significato della fragilità umana.

L’omaggio ai padri della danza moderna

Domenica 20 ottobre, l’Orto dei Cappuccini si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto per ospitare la prima assoluta di “Danze Americane – The Botanical Version”. Il coreografo e danzatore Fabrizio Favale rende omaggio a due giganti della danza moderna, Merce Cunningham e José Limón, portando avanti un dialogo con le loro tecniche innovative. Questo assolo si pone come un ritorno alle origini della danza, ma in uno spazio naturale che apre nuove possibilità di interpretazione e movimento. Cagliari, con il suo patrimonio artistico e storico, diventa così teatro di una celebrazione della danza in tutte le sue forme.

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