Festival di etnia e teatralità: un viaggio tra identità e performance

La trentaseiesima edizione del Festival di etnia e teatralità promette dieci appuntamenti che esplorano il ricco panorama del teatro sardo e nazionale. Da ottobre a marzo, il pubblico potrà assistere a produzioni inedite e rivisitazioni di classici, con artisti di spicco e nuove proposte.

Ritorna il Festival di etnia e teatralità, giunto alla sua trentaseiesima edizione, e la kermesse si preannuncia ricca di emozioni e riflessioni. A partire da domenica 20 ottobre, il Cine Teatro Astra di Sassari diventa il palcoscenico di dieci eventi che spaziano dal teatro sardo a quello nazionale, ponendo un forte accento sui valori etnici e identitari. Organizzato dalla Compagnia Teatro Sassari, con il sostegno della Regione Sardegna, del Comune di Sassari e della Fondazione di Sardegna, il festival ha guadagnato nel tempo una solida reputazione come uno dei principali appuntamenti culturali della città.

La rassegna si apre con “Universong”, una produzione originale della Compagnia Teatro Sassari, in programma domenica 20 ottobre alle 19. Sul palco, talenti come Pina Muroni, che offre la sua voce accompagnata da una Loop Station, e Gabriele Cau alla chitarra. Accanto a loro, il batterista Alessandro Canu, il bassista Antonio Doro e la voce narrante di Bianca Maria Lay. Il progetto, ideato da Pina Muroni, propone un viaggio musicale che attraversa quattro continenti, riflettendo sulla diversità linguistica e culturale del mondo.

Un cartellone variegato di eventi

Il festival accoglie anche tre compagnie sarde: Figli d’arte Medas, Il Crogiuolo e Sardegna Teatro, insieme a quattro compagnie provenienti da diverse regioni italiane. Questa edizione dedica un particolare omaggio a Giampiero Cubeddu, figura storica del teatro sassarese, che ha contribuito in modo significativo alla crescita del panorama teatrale locale. Le esibizioni non si limitano a un solo stile, ma abbracciano una vasta gamma di espressioni artistiche, creando un dialogo tra drammaturgie e tradizioni diverse.

Il secondo appuntamento del festival si svolge il 25, 26 e 27 ottobre con “La voliera dei canarini”, scritto e diretto da Mario Lubino. Questo spettacolo coinvolge attori come Claudio Dionisi e Stefano Dionisi, e affronta con ironia e comicità temi sociali attuali. La scenografia di Igino Panzino e le musiche di Mario Chessa e Marco Piras completano un progetto che invita alla riflessione sulle dinamiche relazionali del nostro tempo.

Classici e contemporaneità

Un grande classico del teatro italiano, “Novecento” di Alessandro Baricco, trova spazio nella rassegna il 9 novembre, presentato dalla compagnia Teatrozeta. Questo celebre monologo, che ha visto nel corso degli anni numerose interpretazioni, si trasforma in un viaggio musicale innovativo, diretto e interpretato da Manuele Morgese. La proposta artistica include una fusione di jazz e recitazione, dimostrando la versatilità e la modernità del testo di Baricco.

Il festival prosegue con spettacoli di forte impatto emotivo, come “La lunga notte. Volevo essere una farfalla” della compagnia Figli d’arte Medas, in programma il 23 novembre. Questo lavoro, guidato dalla regia di Franz di Maggio, affronta il delicato tema della diversità, invitando il pubblico a riflettere senza pregiudizi.

Riflessioni su giustizia e dignità

Il 6 dicembre, la compagnia Il Crogiuolo presenta “Innocente”, un’opera che esplora le complessità della giustizia attraverso la narrazione di Rita Atzeri. Lo spettacolo, dedicato a Enzo Tortora e Beniamino Zuncheddu, intreccia frammenti del “Processo” di Franz Kafka, ponendo l’accento sulle ingiustizie del sistema e sulla perdita di dignità delle persone.

Il festival si arricchisce di eventi che mettono in luce l’arte e la cultura come strumenti di confronto e comprensione. La varietà delle proposte, dai classici ai lavori contemporanei, riflette l’impegno della rassegna nel promuovere il dialogo tra le diverse culture e tradizioni.

About Tomaso Pisano

Appassionato di videogiochi e musica, di sport nello specifico calcio. Animatore presso matrimoni, studente di beni culturali sezione archeologica.

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