Cittadini per l’Aria: “Agire Subito per Evitare Proroghe e Proteggere la Salute”
Oggi a Bruxelles è stata approvata la nuova Direttiva europea dell’Aria. Questa direttiva stabilisce limiti più severi per i principali inquinanti atmosferici e introduce nuove norme per monitorare e migliorare la qualità dell’aria. Inoltre, include una clausola richiesta dalle autorità italiane, in particolare dalle regioni più inquinate della Pianura Padana: Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto. Questa clausola potrebbe permettere, a certe condizioni, di ottenere un rinvio fino a 10 anni del termine del 2030 per raggiungere i nuovi obiettivi validi per gli altri Paesi europei.
Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria, afferma: “L’Italia è da troppi anni in ritardo sulla qualità dell’aria. Le misure adottate sono poche, incoerenti e spesso tardive. L’attenzione su questo tema è minima, nonostante la gravità della situazione, e si cerca solo di evitare le sanzioni europee. Il decreto-legge 16 settembre 2024, n. 131, ora in fase di conversione alla Camera dei deputati, tenta di chiudere le numerose procedure di infrazione sulla qualità dell’aria, ma offre pochi fondi, disponibili solo tra vari anni, e l’ennesimo tavolo di discussione. Chiediamo di ascoltare la scienza e di lavorare subito per rispettare i nuovi limiti, evitando proroghe che sarebbero una sconfitta per il Paese e i suoi cittadini. Continuare con le attuali politiche non porterà benefici, privando il Paese di miglioramenti per la salute, l’economia e l’ambiente”.
Margherita Tolotto, Policy Manager Air and Noise, European Environmental Bureau, dichiara: “Il voto di oggi del Consiglio è un passo nella giusta direzione. Dopo due anni di negoziati, gli Stati membri si sono impegnati a intensificare gli sforzi contro l’inquinamento atmosferico. È una grande vittoria per la nostra salute e per l’ambiente. Ora è il momento di lavorare per un rapido recepimento e attuazione dei nuovi standard di qualità dell’aria entro il 2030. Ogni minuto è importante quando si tratta di proteggere l’ambiente, migliorare la qualità della vita e, in ultima analisi, salvarla”.