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In centinaia per l’inaugurazione del BìFoto Fest 2024

Il BìFoto Fest di Mogoro è tornato con la sua XIV edizione, un evento dedicato alla fotografia internazionale che si ispira al brano “Society” di Eddie Vedder. Tra le vie del centro storico, oltre 400 fotografie, tra cui i progetti vincitori del Premio BìFoto, arricchiscono il museo a cielo aperto.

Mogoro diventa ancora una volta protagonista della fotografia internazionale grazie al BìFoto Fest, che sabato 19 ottobre ha inaugurato la sua XIV edizione. Il festival, organizzato dall’Associazione Culturale BìFoto, è un appuntamento imperdibile per gli amanti della fotografia e offre uno spaccato unico del panorama artistico contemporaneo. Quest’anno il tema centrale si ispira a “Society”, il celebre brano di Eddie Vedder, utilizzato come chiave di lettura per esplorare le complessità della società moderna. Le oltre cento nuove fotografie, esposte tra le vie del centro storico di Mogoro, si aggiungono alle installazioni delle passate edizioni. Mogoro diventa un vero e proprio museo a cielo aperto che conta oltre 400 opere.

Tra le mostre allestite, spiccano i progetti vincitori del Premio BìFoto 2024: Cédric Dasesson con “Luoghi Comuni”, Alessio Cabras con “Volevo Colori Forti” e Federica Zani con “Where the wild things went?”. Questi lavori offrono un’interpretazione personale del tema del festival, con prospettive visive che mettono in risalto il rapporto tra individuo e società. Accanto ai vincitori, cinque mostre arricchiscono ulteriormente il percorso espositivo, tra cui “Beyond Plastic Nets” di Annalaura Cattelan. Le altre foto sono “Le città sottili” di Dario De Dominicis, “Black Sun” del fotografo danese Søren Solkær, “Enguera” di Stephanie Gengotti e “ReExist” del collettivo fotografico Ronin.

Un museo a cielo aperto: mostre e eventi

Il BìFoto Fest non è solo un’occasione per ammirare la fotografia d’autore, ma offre anche una serie di eventi collaterali che arricchiscono l’esperienza dei visitatori. La domenica nella sala convegni della Fiera dell’Artigianato, si sono tenute le letture curate dai fotografi Dario Coletti, Dario De Dominicis, Sandro Iovine e Stephanie Gengotti. Durante l’incontro, tre progetti sono stati selezionati per ricevere un premio speciale, che prevede la stampa e l’allestimento delle opere nelle strade di Mogoro.

A seguire, sono stati presentati due libri di grande rilevanza nel mondo della fotografia contemporanea. I I libri “Tundhimentas” di Francesco Pintore e “In the Name of Wellness” di Karl Mancini. Entrambi i volumi sono stati introdotti dal giornalista e documentarista Andrea Deidda. In un dialogo aperto il giornalista ha toccato temi legati alla salute mentale e al benessere sociale, riflessi attraverso le immagini fotografiche.

Un viaggio nella fotografia internazionale

Il festival si è concluso domenica alle 18:00 con l’inaugurazione della mostra “Society. Ho perso la strada tra le tue mura” presso il Parco Archeologico Nuraghe Cuccurada. Questo progetto, curato dagli studenti di FPschool di Milano, rappresenta un’interessante esplorazione del tema sociale, in linea con il messaggio del festival. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 31 ottobre 2024, offrendo un’ulteriore occasione per visitare Mogoro e immergersi nel mondo della fotografia.

Il BìFoto Fest continua a essere un punto di riferimento culturale per la Sardegna, grazie anche alla direzione artistica di Vittorio Cannas e Stefano Pia. Gli organizzatori dal 2011 rinnovano la loro sfida nel promuovere la cultura fotografica nell’isola. Sostenuto dalla Fondazione di Sardegna e dal Comune di Mogoro, il festival si distingue per la sua capacità di mettere in dialogo artisti affermati ed emergenti, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza unica che fonde arte, musica e società.

About Federica Cardia

Studentessa in beni culturali, cuoca e mamma a tempo pieno. Dopo il diploma come tecnico per il turismo e svariati anni alla ricerca dell'occupazione che più mi si addice, tra cucine, pulizie, e corse in motorino per consegnare raccomandate, ho varcato anche la soglia dell' università alla veneranda età di quasi 30 anni. Fuori corso a causa di diverse vissicitudini, la migliore la mia bambina di 8 mesi, Dafne. Ora giunta quasi alla fine di questo percorso formativo, sarò qui presente per qualche tempo a scrivere per voi.

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