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A Sanluri l’eretico Sigismondo Arquer riprende vita

Un viaggio teatrale tra Spagna e Sardegna riscopre il testo inedito di Sergio Atzeni “El misterio de Sigismondo Arquer – Cinque secoli fa… tra Cagliari e Toledo”

Il Comune di Sanluri si prepara a ospitare un evento teatrale di grande rilevanza, che conclude un percorso artistico di tre anni. La Fabbrica Illuminata, sotto la direzione di Elena Pau e il regista Blas Roca-Rey, ha guidato un gruppo di giovani attori nella scoperta del testo inedito di Sergio Atzeni, intitolato “El misterio de Sigismondo Arquer – Cinque secoli fa… tra Cagliari e Toledo”. Questa opera, che esplora le complesse vicende di un personaggio storico controverso, culmina con una restituzione scenica programmata per domenica 27 ottobre alle 16, presso il suggestivo Castello Medioevale di Sanluri.

L’importanza di questa residenza artistica non si limita alla semplice messa in scena di un’opera. Infatti, il progetto coinvolge attivamente la comunità locale, unendo attori italiani e spagnoli e stimolando un dialogo culturale tra Sardegna e Spagna. Elena Pau, ideatrice del progetto, evidenzia come la residenza rappresenti un “percorso formativo e performativo” che si radica nell’identità sarda, valorizzando la storia e le tradizioni locali. Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio, quello della promozione culturale della regione, supportata da enti pubblici come la Regione Autonoma della Sardegna e il Ministero della Cultura.

Un’opera d’arte vivente: l’impatto sul territorio e sui partecipanti

L’opera di Atzeni offre uno spaccato della vita di Sigismondo Arquer, un intellettuale nato a Cagliari nel 1530. La sua figura, segnata da idee riformiste e da un’ardente critica al clero sardo, rappresenta un simbolo di resistenza culturale. Arquer, accusato di eresia, morì sul rogo a Toledo nel 1571. La scelta di mettere in scena questo testo in un castello medievale come quello di Sanluri non è casuale; il luogo stesso diventa un personaggio dell’opera, un palcoscenico che racconta storie di battaglie e potere. La battaglia di Sanluri del 1409, che segnò un passaggio cruciale nella storia della Sardegna, conferisce ulteriore peso simbolico all’evento.

Durante la residenza, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di apprendere da professionisti esperti del settore. Oltre alla direzione di Blas Roca-Rey, attori come Luigi Tontoranelli, e i tutor per la scenografia, la costumistica e la musica, hanno contribuito a formare un gruppo di giovani talenti. Tra di loro, spiccano nomi come Lorenzo Manfridi, Federico Nonnis, Paolo Roca-Rey e Lucia Sanchez Fuentes, che hanno potuto sperimentare le diverse fasi di allestimento di uno spettacolo.

Un legame con la tradizione e l’innovazione

La residenza artistica ha trovato il suo culmine in un’esperienza condivisa che ha coinvolto anche la compagnia teatrale locale Su Spassiu e la Compagnia d’Armi Medioevali Sanluri. La partecipazione attiva degli abitanti di Sanluri ha arricchito il progetto, creando un senso di appartenenza e di identità. Elena Pau sottolinea come “la restituzione scenica” rappresenti il punto di approdo di un lungo percorso di studio e collaborazione. L’interpretazione delle vicende di Arquer non solo riporta alla luce un pezzo di storia sarda, ma stimola anche una riflessione più profonda sulla libertà di espressione e sulle tensioni culturali di un’epoca passata.

Questo progetto mette in evidenza l’importanza del teatro come strumento di coesione sociale e di sviluppo culturale. Con il patrocinio e il supporto operativo del Comune di Sanluri, l’iniziativa si propone di mantenere viva la tradizione teatrale, offrendo ai giovani un’opportunità unica di formazione e crescita. Il legame tra storia, cultura e arte continua a intrecciarsi, creando un contesto fertile per l’innovazione e la creatività.

About Marina Cossu

Studentessa laureanda di Relazioni Internazionali, appassionata di politica e comunicazione istituzionale.

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