Confronto a Reggio Emilia tra le 21 riserve di biosfera italiane dell’Unesco, con focus sulla sostenibilità e la collaborazione tra aree protette, università e realtà produttive locali.
Lo scorso fine settimana, la città di Reggio Emilia ha ospitato il 5° Meeting delle Riserve di Biosfera italiane, parte del programma Man and Biosphere (MaB) dell’Unesco. Per quattro giorni, ventuno riserve riconosciute a livello nazionale hanno partecipato a un ricco programma di eventi, tra cui convegni, laboratori, mostre e tour nelle realtà produttive agroalimentari locali. La novità di questa edizione è stata la presenza della Riserva della Biosfera dei Colli Euganei, recentemente entrata nella rete MaB, che ha ampliato ulteriormente la partecipazione. L’evento ha avuto luogo nel Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, area ospitante e sede della Riserva di Biosfera dell’Appennino Tosco-Emiliano, scenario ideale per scambi e collaborazioni.
Oltre ai momenti di confronto scientifico, il meeting ha offerto l’occasione per visitare le eccellenze agroalimentari del territorio. Questi tour hanno permesso di scoprire come le realtà locali riescano a integrare la sostenibilità nella produzione e gestione delle risorse. Durante gli incontri, è intervenuta anche Marianna Mossa, direttrice del Parco naturale regionale di Tepilora, in rappresentanza della Riserva della Biosfera MaB Unesco di Tepilora, Rio Posada e Montalbo, l’unica in Sardegna. “Il confronto e l’aggiornamento sono essenziali per la crescita della rete e delle competenze”, ha affermato Mossa, sottolineando il valore della cooperazione.
Al meeting la firma di un protocollo d’intesa tra riserve e Cattedre Unesco italiane
Uno dei momenti centrali del meeting è stato la firma di un protocollo d’intesa tra la Rete delle Riserve di Biosfera italiane e la Rete delle Cattedre Unesco italiane (ReCUI), per promuovere progetti condivisi in ambiti come l’educazione ambientale e la transizione energetica. Questo accordo punta a intensificare il dialogo tra riserve e accademia, stimolando attività scientifiche che coniughino biodiversità e sviluppo socioeconomico.
Attraverso la collaborazione con le Cattedre Unesco, le riserve potranno sviluppare programmi educativi che sensibilizzino le comunità locali e favoriscano l’adozione di buone pratiche per la conservazione del territorio. L’obiettivo è sostenere un equilibrio duraturo tra l’ambiente e le esigenze socioeconomiche delle comunità, rispondendo alle sfide poste dal cambiamento climatico e dal consumo delle risorse naturali.
Un programma ricco di eventi per il futuro delle riserve
Durante i giorni del meeting, le riserve hanno partecipato a incontri e workshop guidati da esperti e studiosi. Il focus principale ha riguardato i temi della conservazione ambientale e della sostenibilità applicata. La varietà delle attività ha permesso di esplorare le diverse modalità di gestione e sviluppo delle riserve italiane, incentivando lo scambio di conoscenze. Attraverso questa rete di collaborazione, le riserve di biosfera italiane mirano a diffondere modelli di sviluppo rispettosi dell’ambiente, coinvolgendo attivamente le comunità.