Mieloma multiplo, scoperto un RNA che potrebbe fermarlo

La ricerca italiana individua un bersaglio chiave nel trattamento del mieloma multiplo. Dalla collaborazione tra l’Università Magna Graecia di Catanzaro e Human Technopole di Milano emergono nuovi orizzonti nella lotta contro questa complessa malattia

Un gruppo di ricercatori italiani ha recentemente individuato un nuovo potenziale bersaglio terapeutico per il trattamento del mieloma multiplo, una forma di tumore che colpisce le plasmacellule e rimane complessa da trattare. Si tratta di un long non coding RNA (lncRNA), un tipo di RNA non codificante chiamato RP11-350G8.5, che svolge un ruolo cruciale nello sviluppo e nella progressione tumorale. La scoperta è avvenuta presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro in collaborazione con lo Human Technopole di Milano. Pubblicata sulla rivista internazionale Blood, rappresenta una novità di rilievo per la comunità scientifica e per i pazienti. Lo studio, sostenuto dalla Fondazione Airc, sottolinea come questo RNA possa diventare un importante bersaglio per futuri trattamenti.

Il mieloma multiplo è un tumore delle plasmacellule del sistema immunitario che presenta ancora una prognosi sfavorevole in molti casi. Negli ultimi anni, l’attenzione si è concentrata sul ruolo degli RNA non codificanti che hanno dimostrato di influenzare il comportamento dei tumori. La maggior parte di questi RNA non ha una funzione definita ed è stata spesso considerata “DNA spazzatura” per l’apparente inutilità. La scoperta del RP11-350G8.5, identificato come RNA oncogenico, offre nuove possibilità terapeutiche per il trattamento del mieloma.

Tecnologie d’avanguardia e Crispr-Cas9: una nuova frontiera nella ricerca sul mieloma multiplo

La ricerca, guidata dalla dottoressa Katia Grillone presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha utilizzato tecniche avanzate di genomic editing, in particolare il sistema Crispr-Cas9. Attraverso questo strumento, i ricercatori hanno esaminato l’influenza di 671 lncRNA su cellule di mieloma multiplo, sia sensibili che resistenti ai trattamenti standard. “Lo screening molecolare effettuato ci ha permesso di capire come alcuni di questi lncRNA, incluso RP11-350G8.5, svolgano un ruolo essenziale nella crescita delle cellule tumorali”, ha dichiarato la dottoressa Grillone. Grazie a uno studio dettagliato di validazione molecolare e biofisica, si è potuto dimostrare che questo RNA contribuisce attivamente alla sopravvivenza del tumore.

L’importanza di questa scoperta si estende oltre la singola identificazione del bersaglio terapeutico. Secondo Francesco Iorio, esperto di biologia computazionale presso lo Human Technopole di Milano, l’impiego di tecniche di analisi bioinformatica ha consentito di integrare i risultati di laboratorio con dati clinici provenienti da pazienti affetti da mieloma multiplo, identificando alcuni RNA essenziali per la sopravvivenza del tumore e associati a prognosi sfavorevole. Per approfondire, visita le pagine ufficiali della Fondazione Airc e dell’Human Technopole.

Un approccio multidisciplinare: verso nuove applicazioni cliniche

A sottolineare il valore di questa scoperta è il professor Pierfrancesco Tassone, coordinatore del gruppo di ricerca presso l’Università Magna Graecia. Secondo il professor Tassone, il risultato rappresenta un passo fondamentale verso l’identificazione di nuovi target terapeutici, che potrebbero rendere le terapie contro il mieloma multiplo sempre più efficaci e personalizzate. Il long non coding RNA individuato è solo una delle componenti di una vasta “materia oscura” del genoma umano, che contiene numerosi elementi ancora inesplorati ma potenzialmente cruciali per la biomedicina.

Questa innovazione ha suscitato interesse nella comunità scientifica, poiché offre la possibilità di sviluppare nuovi trattamenti capaci di eliminare selettivamente le cellule tumorali, migliorando al contempo l’efficacia dei farmaci esistenti e attivando una risposta immunitaria anti-tumorale. Recentemente, è stata condotta una sperimentazione clinica di Fase 1 presso l’ateneo di Catanzaro con un nuovo inibitore di microRNA, aprendo la strada a futuri studi e applicazioni cliniche.

About Marina Cossu

Studentessa laureanda di Relazioni Internazionali, appassionata di politica e comunicazione istituzionale.

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