Una prima regionale che punta il dito contro il giornalismo sensazionalistico: Fabio Pisano e L’Effimero Meraviglioso portano in scena “Wet Floor”. Il thriller teatrale esplora le implicazioni delle fake news e dei social media, focalizzandosi sul delicato equilibrio tra la ricerca della verità e la sete di notorietà.
Il Teatro Civico di Sinnai accoglie in prima regionale “Wet Floor”, spettacolo scritto da Fabio Pisano e diretto da Maria Assunta Calvisi per la Stagione Teatrale 2024/2025 “Molti Sguardi”. La pièce offre un’analisi incisiva sulle moderne derive dell’informazione, affrontando temi come l’etica giornalistica e le distorsioni dei social media. La trama si sviluppa attorno al confronto tra un giovane giornalista e un misterioso addetto alle pulizie, interpretati rispettivamente da Federico Giaime Nonnis e Daniel Dwerryhouse. Lo spettacolo si terrà venerdì 1 novembre alle 19 e sabato 2 novembre alle 20.30.
In “Wet Floor”, un cronista ambizioso si scontra con un uomo che si rivela essere un sequestratore, offrendo al pubblico una riflessione profonda sul cosiddetto “quarto potere”.
Un thriller psicologico sul conflitto tra etica e ambizione nel giornalismo moderno
L’opera teatrale di Pisano non si limita a raccontare una storia di sequestro, ma invita a riflettere sul ruolo del giornalismo nell’era delle fake news. La decisione del sequestratore di prendere in ostaggio un giornalista nasce dalla delusione verso un sistema che, secondo lui, ignora la verità per fare audience.
La Stagione Teatrale 2024/2025 “Molti Sguardi” al Teatro Civico di Sinnai include “Wet Floor” come una delle sue proposte più rilevanti. La compagnia L’Effimero Meraviglioso intende, infatti, dare spazio a produzioni che stimolino il dibattito su questioni contemporanee, tra cui la disinformazione e il sensazionalismo mediatico. Lo spettacolo è stato presentato per la prima volta al Festival di Todi lo scorso 30 agosto e ora approda in Sardegna per far riflettere il pubblico su un tema scottante e attuale.
La forza del teatro nella rappresentazione delle contraddizioni del giornalismo
La pièce di Pisano pone il pubblico di fronte a uno specchio, costringendolo a interrogarsi sul proprio ruolo di consumatore di notizie. Il rapporto tra il sequestratore e l’ostaggio assume toni grotteschi e tragici, in cui i ruoli di vittima e carnefice si confondono, invitando a chiedersi chi sia il vero colpevole. “Una delle conseguenze della troppa informazione è il bisogno di arrivare primi, non importa più dire la verità”, continua Mahanamm, esponendo l’ambiguità di un sistema in cui la deontologia professionale cede spesso il passo alla ricerca dello scoop.
Attraverso la performance, il pubblico riflette anche sul proprio ruolo di spettatore e sull’anonimato che caratterizza l’interazione online, dove chiunque può esprimere opinioni senza riserve. La critica alla stampa emerge con forza, mentre Pisano mette in discussione il diritto-dovere dei media di trasmettere notizie accurate. La produzione di l’Effimero Meraviglioso riesce a trasformare il palcoscenico in uno spazio di discussione collettiva, riportando in primo piano questioni di giustizia, etica e responsabilità.