Cagliari

Cagliari Urbanfest: murales e arte partecipata trasformano Sant’Elia

Un progetto di rigenerazione e inclusione sociale: l’arte come strumento di dialogo e trasformazione nei quartieri di Cagliari

Il quartiere di Sant’Elia è stato recentemente protagonista di un’ampia rassegna di arte urbana e partecipativa, promossa dal Cagliari Urbanfest. Questo festival, giunto alla sua terza edizione, ha portato nel cuore della città un’intensa settimana di street art e di progetti di rigenerazione urbana, coinvolgendo non solo artisti di fama internazionale, ma anche la comunità locale, in un’esperienza di scambio e riflessione condivisa.

Organizzato dall’Associazione Asteras, il festival si proponeva di mettere in contatto artisti e cittadini attraverso la riqualificazione di spazi pubblici, trasformandoli in opere d’arte collettive. Durante i primi giorni, l’evento ha incluso una serie di iniziative come “Racconti di Sant’Elia”, un progetto di fotografia sociale ideato da Alessandra Cecchetto. Il progetto ha visto un gruppo di fotografi amatoriali esplorare le vie del quartiere accompagnati dagli abitanti stessi, che hanno avuto l’opportunità di raccontare la propria storia e il proprio vissuto attraverso l’obiettivo fotografico. Questo percorso iniziale ha rappresentato un momento di scoperta e dialogo, che ha arricchito i partecipanti e ha favorito una connessione diretta tra la comunità e la città.

Murales e arte contemporanea: il quartiere di Sant’Elia si colora con Tellas e Marco Réa

Nella fase successiva del Cagliari Urbanfest, il festival ha accolto interventi artistici di grande impatto visivo, grazie alla partecipazione di due figure di spicco della street art: il sardo Tellas e il romano Marco Réa. Tellas ha realizzato un imponente murale intitolato Sunset, su una parete di via Utzeri, affacciata sul suggestivo Golfo degli Angeli. L’opera, ispirata ai caratteristici tramonti di Cagliari, riproduceva una serie di forme geometriche in tonalità di blu, giallo e rosa, intrecciate a elementi organici che richiamavano le palme del paesaggio locale. La composizione cambiava aspetto al variare della luce, regalando ai passanti la sensazione di osservare un’opera sempre diversa, come se fosse un frammento di natura in continuo mutamento. La scelta dell’artista rifletteva il forte legame con il territorio, unendo bellezza naturale e intervento artistico.

Dall’altro lato, l’artista Marco Réa ha creato Il Pane, un murale sulla cabina elettrica di via Schiavazzi, nell’ambito del progetto “Cabine d’Autore” promosso da E-Distribuzione. Questa iniziativa di riqualificazione urbana mira a trasformare infrastrutture elettriche in tele per la street art, contribuendo alla creazione di un “museo a cielo aperto” diffuso in tutto il territorio italiano. L’opera di Réa, realizzata con la tecnica dello stencil, rappresenta il pane come simbolo universale di vita e condivisione, con briciole di pane carasau che volano attraverso versi della filastrocca Il Pane di Gianni Rodari. La rappresentazione del pane dorato, ispirata alla poesia, intendeva offrire un messaggio di speranza e resilienza per la comunità di Sant’Elia, evocando il legame tra tradizione e futuro.

L’installazione urbana del collettivo FUORISEDE: l’arte temporanea come mezzo di recupero e riflessione

Un altro momento significativo del Cagliari Urbanfest è stato l’happening #4 FUGA, realizzato dal Collettivo FUORISEDE, composto dagli artisti Nicko Straniero, Tonino Mattu, Gianluigi Concas, Michele Pau e Amirah Suboh. Il collettivo ha collaborato con i volontari della Confraternita di Misericordia di Sant’Elia per restaurare un piccolo edificio in stato di degrado, situato all’ingresso del Parco degli Anelli. Questo spazio, abbandonato da tempo, è stato ripristinato e trasformato in una pop-up gallery temporanea, dove sono state esposte opere che riflettevano sul tema del lavoro nella società contemporanea. Gli artisti hanno esplorato concetti legati alle tradizioni e alle nuove alienazioni, offrendo agli abitanti un’opportunità di riflessione inedita.

La pop-up gallery, animata da installazioni simboliche, intendeva evocare i cambiamenti che il quartiere e la sua comunità stanno attraversando, mostrando al pubblico il valore dell’arte come strumento di connessione e di riscatto sociale. Con questo progetto, il Cagliari Urbanfest ha dimostrato di saper coniugare l’arte con l’impegno sociale, ponendosi come punto di riferimento per la rigenerazione urbana non solo a Cagliari, ma in tutta la Sardegna.

About Martina Pani

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