Un recente studio italiano propone una terapia integrativa contro il glioblastoma, il più aggressivo tumore cerebrale. La ricerca, condotta dal Cnr-Ift e dalla Fondazione Artoi, evidenzia come due molecole naturali possano potenziare l’efficacia dei trattamenti tradizionali e superare la resistenza ai farmaci.
La collaborazione tra il Consiglio nazionale delle ricerche – Istituto di farmacologia traslazionale (Cnr-Ift), l’Istituto superiore di sanità (Iss) e la Fondazione Artoi ha portato a un importante risultato nel trattamento del glioblastoma, uno dei tumori cerebrali più aggressivi. La ricerca, pubblicata sull’International Journal of Molecular Sciences, ha dimostrato che l’uso combinato di curcumina e polidatina – due sostanze naturali – potrebbe migliorare la risposta delle cellule tumorali alle terapie, in particolare alla chemioterapia. Lo studio, realizzato in vitro, apre nuove prospettive per l’oncologia, soprattutto per i pazienti con tumori resistenti ai farmaci.
Curcumina e polidatina possiedono note proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. La curcumina è un composto che si estrae dalla curcuma, un ingrediente comune in molte cucine e conosciuto per i suoi benefici. La polidatina, invece, deriva principalmente dal Polygonum cuspidatum, pianta usata nella medicina tradizionale asiatica. Secondo Giampietro Ravagnan, ricercatore del Cnr-Ift, il pretrattamento con queste molecole aumenta la sensibilità delle cellule tumorali alla Temozolomide, il farmaco principale per il glioblastoma. Solitamente, la Temozolomide risulta meno efficace a causa della resistenza che le cellule sviluppano nel tempo, limitando l’efficacia della terapia. La combinazione di curcumina e polidatina, invece, mira a prevenire questa resistenza, rendendo le cellule più vulnerabili al farmaco.
Un approccio innovativo contro la resistenza ai farmaci
Superare la resistenza ai farmaci è una delle principali sfide nella cura del glioblastoma. Questa forma di tumore richiede terapie complesse e mirate. I ricercatori hanno testato le due molecole su modelli cellulari di glioblastoma e hanno riscontrato un aumento dell’efficacia del farmaco Temozolomide, che in precedenza non aveva dato risultati con le cellule più resistenti.
Un altro aspetto significativo riguarda la somministrazione di queste molecole. La loro forma orosolubile, brevettata, facilita l’assunzione da parte dei pazienti e potrebbe rendere più accessibile l’uso di questo trattamento integrato. Il progetto è stato sostenuto da Sherman Tree srl e dal programma di finanziamento di Invitalia. La ricerca suggerisce che l’integrazione di queste molecole naturali può offrire un sostegno alle terapie oncologiche convenzionali, utilizzando le proprietà della natura come alleate contro il cancro.
Per informazioni approfondite, è possibile consultare il sito del Cnr e della Fondazione Artoi.