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Hello Kitty compie 50 anni… ed è sempre in ottima forma

Mezzo secolo di storia per la gattina più iconica del mondo, simbolo dell’arte kawaii e del merchandising giapponese. Dalle prime borse agli aerei personalizzati, una mostra e un pop-up celebrano l’intramontabile Hello Kitty in Giappone e Italia.

Nata il 1° novembre 1974, Hello Kitty compie 50 anni e viene celebrata con mostre, eventi e installazioni tra Tokyo, Okinawa e Roma. Creata dalla designer Yuko Shimizu per l’azienda giapponese Sanrio, questa icona pop esordisce come illustrazione su una borsa in vinile chiamata “Le Petit Purse”, ispirata al Gatto del Cheshire di Alice nel Paese delle Meraviglie. Da allora è diventata un fenomeno globale, affermandosi come simbolo della cultura kawaii, cioè “carina” in giapponese. Questa estetica, nata e radicata in Giappone, ha conquistato il mondo, trasformando Hello Kitty nel volto di un impero di merchandising di successo.

Cinque decenni di popolarità e un successo che non conosce confini

La mostra principale si tiene presso il Tokyo National Museum, con un’esposizione intitolata “Quando cambio io, Kitty cambia”. L’esibizione, aperta fino al 24 febbraio 2025, si trasferirà poi a Okinawa, ed è una celebrazione dei cinquant’anni di evoluzione del personaggio. Tra i tanti oggetti esposti, la mostra include peluche, portachiavi, tazze e articoli più originali come televisori e asciugacapelli, che raccontano il percorso di Hello Kitty dai semplici giocattoli agli oggetti di culto che rappresentano oggi.

In parallelo, Puroland, il parco tematico di Hello Kitty a Tama New Town vicino Tokyo, si unisce ai festeggiamenti con una serie di eventi speciali fino al 31 dicembre. L’evento si conclude con un Pop Up Market itinerante che attraversa il Giappone fino a inizio 2025, offrendo ai fan gadget esclusivi e un’esperienza immersiva. Con un fatturato annuo di 4 miliardi di dollari e un incasso totale di 62 miliardi di dollari, Hello Kitty rappresenta il 76% degli incassi di Sanrio, dimostrando come la sua popolarità non sia mai venuta meno.

Un’icona senza tempo tra giocattoli, social media e installazioni

Dal suo debutto, Hello Kitty è stata disegnata senza bocca, un tratto voluto dai creatori per comunicare “gentilezza e compassione” attraverso atteggiamenti piuttosto che parole. La sua caratteristica “voce” senza parole le ha permesso di essere interprete delle emozioni di chiunque e di adattarsi ai diversi contesti culturali, qualità che ne ha fatto un simbolo universale.

Hello Kitty è anche attiva sui social media, con oltre 3,5 milioni di follower su TikTok e quasi 28 milioni di like. Tra i suoi fan celebri ci sono Paris Hilton, che possiede una borsa tempestata di diamanti, Katy Perry, che ha indossato un corsetto ispirato al personaggio, e Lady Gaga, che ha sfoggiato un abito composto da peluche di Hello Kitty nel 2009. Nel 2015, il personaggio ha anche conquistato il pubblico americano con la mostra “Hello! Exploring the Supercute World of Hello Kitty” al Japanese American National Museum di Los Angeles, che ha reso il personaggio un’icona globale. Sul sito ufficiale della Sanrio, è possibile scoprire tutti gli eventi dedicati.

A Roma, tra caffè e installazioni, il fascino della gattina approda in Italia

Anche Roma celebra i cinquant’anni di Hello Kitty, con l’installazione interattiva “Art of Play”, che invita a immergersi nel mondo della gattina simbolo di Sanrio. Organizzata dalle sorelle Elena e Giulia Sella, fondatrici di Real Roman Lifestyle, l’esposizione include la “Sweet Bedroom”, una ricostruzione della camera di Hello Kitty, dove è possibile immergersi nel suo universo. Nel quartiere Prati, un caffè dedicato serve dolcetti e bevande a tema, diventando una tappa imperdibile per i fan e un’occasione per riscoprire il proprio lato giocoso.

About Federica Cardia

Studentessa in beni culturali, cuoca e mamma a tempo pieno. Dopo il diploma come tecnico per il turismo e svariati anni alla ricerca dell'occupazione che più mi si addice, tra cucine, pulizie, e corse in motorino per consegnare raccomandate, ho varcato anche la soglia dell' università alla veneranda età di quasi 30 anni. Fuori corso a causa di diverse vissicitudini, la migliore la mia bambina di 8 mesi, Dafne. Ora giunta quasi alla fine di questo percorso formativo, sarò qui presente per qualche tempo a scrivere per voi.

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