Il Sardinia Film Festival accende i riflettori sul talento sardo con due appuntamenti imperdibili: il cortometraggio di Michela Anedda e il film candidato all’Oscar “Flow – un mondo da salvare”. La seconda serata del festival, giovedì 7 novembre, si terrà presso il Cityplex Moderno di Sassari, un’occasione unica per il pubblico di incontrare le protagoniste dell’animazione contemporanea e di esplorare temi di solidarietà, tradizione e innovazione.
Un incontro speciale con Michela Anedda e la sua “Blu”
Il programma del Sardinia Film Festival di giovedì 7 novembre prende il via alle 19 con la presentazione di “Blu – la stop motion per la prima volta in Sardegna”. La regista Michela Anedda, nata e cresciuta a Sassari, guiderà il pubblico alla scoperta del suo cortometraggio, che è stato selezionato in numerosi festival internazionali. Anedda, laureata in Disegno Industriale all’Università di Sassari e con un Master of Arts in Animazione conseguito all’Edinburgh College of Art, ha scelto di concentrarsi su un linguaggio visivo che rielabora le tradizioni sarde con una nuova prospettiva contemporanea. Blu racconta la storia di una raccoglitrice di anime che vive in un villaggio dove gli anziani non vogliono morire. La protagonista, senza lavoro e in preda alla frustrazione, cerca conforto nelle notti solitarie trascorse davanti alla televisione.
Dopo la proiezione, Michela Anedda sarà disponibile per rispondere alle domande del pubblico, offrendo uno spunto sul suo affascinante processo creativo, che mescola la tecnica della stop motion con le radici della cultura sarda. Questo incontro rappresenta una rara opportunità di approfondire l’approccio innovativo di una delle voci più interessanti del panorama cinematografico sardo.
“Flow – un mondo da salvare”: una metafora sulla solidarietà
Alle 19:30, la serata proseguirà con la proiezione di “Flow – un mondo da salvare”, il lungometraggio diretto dal regista Gints Zilbalodis e candidato all’Oscar, una coproduzione tra Belgio, Lettonia e Francia. Il film racconta la storia di un piccolo gatto, che, a causa di un’alluvione devastante, è costretto ad affrontare la sua paura dell’acqua per sopravvivere. La trama si sviluppa come una metafora sulla solidarietà e sull’importanza della cooperazione in momenti di crisi. Il felino, inizialmente abituato alla solitudine, si trova a dover collaborare con altri animali su una piccola barca per salvare la propria vita. Con uno stile visivo che mescola animazione 3D e metafore ambientali, il film esprime un messaggio universale di speranza e collaborazione.
La proiezione di Flow non solo offre un’opportunità di riflessione sulla condizione umana in tempi di difficoltà, ma è anche una testimonianza dell’abilità del cinema d’animazione nel raccontare storie profonde ed emotive. Grazie a questa pellicola, il pubblico avrà l’occasione di confrontarsi con un tema universale, che invita a riflettere sull’importanza dell’unione in tempi di crisi.
Un incontro con Silvia Capitta per le scuole
Nella mattinata del 7 novembre, il festival dedica un momento speciale agli studenti, con un incontro con Silvia Capitta, animatrice 3D originaria di Sassari. Capitta, che attualmente lavora per Industrial Light and Magic Sydney, è una delle professioniste italiane più riconosciute nel mondo dell’animazione. Dopo essersi diplomata in Montaggio video presso l’Accademia Griffith di Roma, Silvia ha sviluppato la sua carriera a livello internazionale, lavorando per rinomate aziende come Sony Imageworks, MPC e Cinesite, e specializzandosi nella Character Animation.
Il suo incontro con le scuole sarà un’occasione per scoprire come si costruisce una carriera nell’animazione e come le nuove tecnologie stiano cambiando l’approccio alla creazione dei film d’animazione. L’incontro sarà anche un’opportunità per i giovani appassionati di cinema e animazione di entrare in contatto con una professionista che ha saputo emergere in un settore altamente competitivo.