Fino al 23 novembre 2024, Cagliari ospita l’undicesima edizione di “Le Meraviglie del Possibile”, un festival che unisce teatro, arte e nuove tecnologie in un’esperienza immersiva unica. Scopri l’affascinante spettacolo “Lingua Ignota”, che fonde spiritualità medievale e innovazione.
Cagliari ospita la XI edizione di “Le Meraviglie del Possibile”
Il Festival Internazionale di Teatro, Arte e Nuove Tecnologie, “Le Meraviglie del Possibile”, continua a stupire il pubblico con la sua undicesima edizione, che si svolge a Cagliari dal 25 ottobre al 23 novembre 2024. Organizzato e curato da Kyber Teatro – Scene Immersive, il festival esplora temi di grande attualità legati all’incontro tra arte, teatro e tecnologie emergenti. Il cuore dell’evento si trova presso lo Spazio DOMOSC di via Newton 12, una location che offre la giusta atmosfera per le performance che combinano innovazione e tradizione. L’edizione di quest’anno ha come tema “Scene Immersive”, un concetto che si manifesta in ogni spettacolo, creando un’esperienza sensoriale coinvolgente per il pubblico.
Ogni performance in programma è un’opportunità per esplorare nuove forme artistiche che rompono le barriere tra il pubblico e lo spettacolo, integrando tecnologie avanzate come la realtà aumentata, le proiezioni video e la musica dal vivo. Con la direzione artistica di Ilaria Nina Zedda e Marco Quondamatteo, il festival ha l’ambizione di promuovere un teatro che non si limita a raccontare storie, ma invita il pubblico a vivere un’esperienza multisensoriale completa. L’evento è realizzato grazie al sostegno del Comune di Cagliari, della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, che permettono la realizzazione di una manifestazione culturale di grande impatto per la città e l’intera isola.
“Lingua Ignota”: un viaggio tra mistica medievale e nuove tecnologie
In questo contesto, un appuntamento particolarmente suggestivo è quello con Lingua Ignota, uno spettacolo che si tiene venerdì 8 e sabato 9 novembre 2024, alle ore 21:00. Questo lavoro, che fonde teatro, danza, musica e tecnologie, è scritto e interpretato dalla danzatrice e attrice Simona Lisi, figura di spicco nel panorama teatrale contemporaneo. L’opera trae ispirazione dagli scritti di Hildegard Von Bingen, una delle figure più affascinanti e moderne della spiritualità medievale. Von Bingen, religiosa, poetessa, musicista e filosofa, è conosciuta anche per la creazione di una lingua mistica, la “Lingua Ignota”, che il pubblico potrà riscoprire grazie alla drammaturgia sonora di Paolo F. Bragaglia.
Lo spettacolo si sviluppa attorno a una serie di suggestioni visive e sonore che immergono gli spettatori nell’universo mistico e potente di Hildegard Von Bingen. La composizione musicale è una fusione di tradizione gregoriana e ritmi contemporanei, creando una partitura avvolgente che accompagna il movimento e la vocalità della performer. Grazie anche alla direzione artistica di Simona Lisi e la regia di Pietro Cardarelli, l’opera trasforma lo Spazio DOMOSC in una sorta di tempio teatrale, dove ogni elemento scenico (dai costumi di Stefania Cempini alle luci e visuali) contribuisce a creare una dimensione sospesa, tra il sacro e il profano.
L’interdisciplinarità al centro del festival
“Le Meraviglie del Possibile” non è solo un festival di teatro, ma un luogo di incontro e sperimentazione dove le arti si mescolano senza confini. L’approccio multidisciplinare degli spettacoli si esprime non solo nella commistione di teatro, danza e musica, ma anche nell’uso di tecnologie innovative che arricchiscono la narrazione scenica. Kyber Teatro, con il progetto Scene Immersive, ha creato un ambiente perfetto per questo tipo di performance, dove il pubblico non è mai un semplice spettatore, ma un partecipante attivo all’esperienza. Grazie alla tecnologia, le storie prendono vita, trasformandosi in esperienze sensoriali a 360 gradi.
La presenza di grandi nomi come Simona Lisi e Paolo F. Bragaglia arricchisce ulteriormente la programmazione, con un ampio respiro internazionale. La Lisi, in particolare, ha una carriera consolidata che l’ha vista collaborare con registi di fama come Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio, e Mario Martone, mentre Bragaglia porta la sua esperienza musicale e la sua ricerca sull’elettronica analogica e digitale per creare suoni inediti che stimolano nuove percezioni.
Lo spettacolo “Lingua Ignota” non è solo un tributo a una figura storica e religiosa, ma anche un’indagine sulla relazione tra il sacro, la natura e l’uomo, che continua a trovare nuove espressioni attraverso la tecnologia.