Il 11 novembre 2024, a Cagliari, si presenta il libro “Violare gli spazi” di Aide Esu. Un’analisi sulla militarizzazione della Sardegna e le forme di resistenza che emergono nel contesto di un’isola storicamente coinvolta nelle dinamiche geopolitiche internazionali.
Il 11 novembre 2024, alle ore 18.00, la Fondazione di Sardegna, situata in Via San Salvatore da Horta, n°2, a Cagliari. Ospiterà la presentazione del libro di Aide Esu, intitolato “Violare gli spazi: militarizzazione in tempo di pace e resistenza locale”. Un evento organizzato da Il Manifesto Sardo, che vedrà la partecipazione dell’autrice e del giornalista Roberto Loddo. Il quale dialogherà con Aide Esu e alcuni attivisti di A Foras, il movimento che da anni combatte l’occupazione militare della Sardegna. Questo incontro rappresenta un’occasione imperdibile per approfondire uno degli aspetti più controversi della storia recente della Sardegna, quella della militarizzazione del territorio.
La Sardegna, celebre per le sue spiagge paradisiache, il mare cristallino e la natura incontaminata, si contrappone alla realtà della sua militarizzazione. Iniziata alla fine degli anni Cinquanta, quando l’isola divenne una delle principali basi di addestramento per le forze armate italiane e della NATO. La militarizzazione della Sardegna non riguarda solo il forte impatto ambientale e sanitario delle esercitazioni. Ma anche un aspetto più ampio legato alla geopolitica e alla gestione di territori che vengono sottratti alla popolazione locale. La Sardegna diventa, così, una delle tante isole – dal Mediterraneo al Pacifico – che subiscono il peso di politiche militari che spesso rimangono lontane dall’interesse pubblico e che generano, invece, resistenze locali sempre più radicate.
Il libro di Aide Esu: tra critica e resistenza
Il libro di Aide Esu, Violare gli spazi, si propone di esaminare vari aspetti della militarizzazione della Sardegna. A partire dalla sua storia recente, dal momento in cui l’isola si è trasformata in una zona strategica per gli Stati Uniti e per la NATO. Il testo esplora le dinamiche decisionali interstatali che hanno portato all’occupazione del territorio e alla creazione di una realtà parallela, quella della resistenza. Esu, attraverso un’analisi sociologica e politica. Fa emergere come l’occupazione militare non solo abbia cambiato il volto della Sardegna. Ma abbia anche influenzato profondamente le forme di resistenza locali, che nascono come risposta all’opacità e all’esclusione imposte dalle istituzioni.
L’autrice non si limita a descrivere gli effetti della militarizzazione, ma mette anche in luce le ambiguità e i dinieghi delle istituzioni che minimizzano i rischi derivanti dalle esercitazioni militari e dalle attività sperimentali. Questi eventi sono stati spesso giustificati come necessari per il progresso e la sicurezza, ma il libro svela la contrapposizione tra la retorica ufficiale e la realtà vissuta dalle popolazioni locali. La violazione degli spazi non è solo fisica, ma anche simbolica, e riguarda il diritto delle persone a vivere in un ambiente sano e sicuro. Questo lavoro di Esu diventa, quindi, una riflessione sulla sovranità compromessa dell’Italia, che deve confrontarsi con le politiche di militarizzazione imposte da alleanze internazionali.
La figura di Aide Esu e il suo impegno
Aide Esu è una delle voci più autorevoli nel panorama accademico e sociale della Sardegna. Professoressa di sociologia all’Università di Cagliari, ha studiato in Francia e negli Stati Uniti ed è stata Fulbright Distinguished Chair all’Università di Pittsburgh. La sua ricerca si è concentrata sulla militarizzazione della Sardegna, sulla memoria storica legata alle violenze e sulle dinamiche di resistenza locale. Il suo impegno l’ha portata a scrivere numerosi articoli scientifici e contributi in volumi che trattano non solo delle problematiche ambientali e sociali legate alla presenza militare nell’isola, ma anche delle dinamiche internazionali che ne hanno condizionato lo sviluppo. Il libro “Violare gli spazi” si inserisce in questo filone di ricerca e si propone come uno strumento di riflessione critica per tutti coloro che sono interessati a comprendere le complesse relazioni tra territori, militarizzazione e resistenza.
La presentazione di Aide Esu sarà anche l’occasione per confrontarsi con attivisti del movimento A Foras, impegnati da anni nella lotta contro l’occupazione militare in Sardegna. Il movimento ha fatto della denuncia della militarizzazione un punto centrale della propria azione politica, chiedendo il ritorno dei terreni occupati alle comunità locali e la tutela del patrimonio ambientale. La discussione offrirà spunti di riflessione non solo sulla situazione sarda, ma anche su come le politiche militari globali influenzino i territori e le loro popolazioni.