Il “Festival Etnia e Teatralità” di Sassari prosegue con la messa in scena di “Novecento”, uno dei capolavori di Alessandro Baricco. Un evento che unisce il teatro e la musica in un’esperienza unica e coinvolgente.
Il Festival Etnia e Teatralità, giunto alla sua trentaquattresima edizione, continua a offrire al pubblico di Sassari una ricca programmazione di eventi teatrali e musicali. Organizzato dalla Compagnia Teatro Sassari con il sostegno della Regione Sardegna, del Comune di Sassari e della Fondazione di Sardegna, il festival propone quest’anno dieci appuntamenti distribuiti nell’arco di sei mesi. Il prossimo evento in programma, fissato per sabato 9 novembre alle 21:00 presso il Cine Teatro Astra di Sassari, vedrà la compagnia Teatrozeta portare in scena una delle opere più celebri del teatro contemporaneo italiano: “Novecento” di Alessandro Baricco.
L’opera, scritta nel 1994 da Baricco, è diventata un vero e proprio classico del teatro italiano. Racconta la storia di Danny Boodmann T.D. Novecento, un pianista che nasce e cresce su una nave, e che non metterà mai piede sulla terraferma. Il monologo teatrale, che ha visto nel corso degli anni numerose e prestigiose interpretazioni, è un vero e proprio viaggio nell’anima di un uomo che vive il suo destino in bilico tra la libertà e l’immensità dell’oceano. La versione presentata al festival di Sassari si distingue per l’approccio musicale innovativo che la compagnia ha scelto di adottare.
La magia della musica dal vivo e l’interpretazione teatrale
Il “Novecento” di Teatrozeta non è solo una rappresentazione teatrale, ma un’esperienza che fonde perfettamente il teatro e la musica. La regia e l’interpretazione sono affidate a Manuele Morgese, che veste i panni del protagonista, accompagnato da un ensemble di musicisti che arricchiscono il racconto con la loro arte. In scena, oltre a Morgese, ci saranno Giuseppe Iacobucci alla tromba, Walter Canto Monteleoni al pianoforte, e Roberto Foresta. La musica dal vivo, elemento fondamentale di questa messa in scena, si intreccia con il monologo per creare un’atmosfera che va oltre la semplice narrazione, unendo le parole di Baricco alla potenza evocativa del jazz.
La particolarità di questa trasposizione sta nell’utilizzo della musica jazz come motore espressivo del monologo, che diventa una vera e propria “recitazione jazzata”. Il racconto non si limita alle parole, ma si trasforma in un’interpretazione fluida e improvvisata, che sembra sfumare e danzare tra le note di una musica che è anch’essa parte della storia. Questo intreccio tra teatro e musica crea un’esperienza immersiva e raffinata, che avvolge lo spettatore in un mondo onirico e magico, proprio come il destino del pianista Novecento.
Le immagini e i disegni di Cosbru
A rendere ancora più suggestiva la performance è la presenza dei disegni di Cosbru, che, pur non essendo realizzati dal vivo, vengono proiettati sulla scena per creare un mondo visivo che accompagna la narrazione. Le immagini, proiettate mentre il monologo si sviluppa, trasformano la parola in visioni, offrendo un ulteriore strato di significato alla storia di Novecento. Il lavoro visivo di Cosbru si sposa perfettamente con la regia di Morgese, dando vita a un teatro che non è solo fatto di parole, ma di suoni, immagini e movimento, in un continuo rimando tra il testo di Baricco e le sue manifestazioni artistiche.
Questa particolare versione di “Novecento” arricchisce il classico di Baricco con un linguaggio contemporaneo e sperimentale, che si fa portatore di un’interpretazione innovativa della scena teatrale. L’incontro tra la parola e la musica, la scena e la visione, diventa il cuore pulsante di un’opera che non smette di emozionare e stupire il pubblico.
Per scoprire di più sul Festival Etnia e Teatralità e sulla programmazione completa degli eventi, è possibile visitare il sito ufficiale della Compagnia Teatro Sassari e consultare le informazioni relative a Teatrozeta.