Uno spettacolo intenso a Casa Saddi esplora la voce femminile emarginata e il peso dell’indifferenza urbana. Il Crogiuolo esplora violenza ed emarginazione raccontando la vita delle donne dimenticate, il cui grido sommesso emerge tra i rumori quotidiani.
In scena a Casa Saddi il 16 e 17 novembre, Marta Proietti Orzella e Agnese Fois interpretano due donne simbolo di marginalità soffocata dai ruoli sociali. L’arte teatrale si fa strumento di denuncia nell’ultima produzione de Il Crogiuolo, centro di intervento teatrale che, con “Due donne. Passo a due“. Lo spettacolo esplora l’universo femminile segnato da libertà negate e violenza subita.
In un contesto urbano che risuona solo delle voci più forti, il silenzio soffocato di queste donne diventa simbolo di un’esistenza dimenticata, circondata da un ambiente che continua a scorrere con indifferenza. Marta Proietti Orzella e Agnese Fois si alternano sul palco in un duetto intenso e commovente, dando vita a confessioni profonde, rappresentazioni intime di vite “imprigionate” in destini ineluttabili. Le protagoniste, la casalinga e la prostituta, trovano così un’identità universale che racconta tutte le donne intrappolate da convenzioni e aspettative sociali.
Il Crogiuolo evidenzia, attraverso un testo crudo e poetico, come la vita di queste donne si consumi in un continuo urlo silenzioso, un grido soffocato dall’assenza di ascolto.
La poesia dei rumori quotidiani e la potenza della narrazione sonora
L’elemento acustico domina la scena di “Due donne. Passo a due”, aggiungendo una dimensione poetica e ritmica ai racconti delle protagoniste. I rumori quotidiani, spesso ignorati, assumono significati intensi e diventano il “sottosuolo” sonoro che sostiene monologhi, testi e canzoni. La scelta musicale aggiunge echi lontani e antichi: con canti popolari femminili, le attrici legano la storia delle protagoniste all’eredità collettiva della voce delle donne, esprimendo una resistenza senza tempo.
Con scenografia essenziale e interpretazione intensa, Marta Proietti Orzella e Agnese Fois usano la voce come narrazione, creando un’esperienza immersiva che rivela esistenze negate. Ogni rumore e nota musicale arricchisce il racconto, restituendo al pubblico la durezza delle storie, trasformandole in poesie urbane intrise di malinconia e dolore.
Casa Saddi diventa così uno spazio di ascolto e di riflessione, in cui la narrazione si sviluppa attraverso linguaggi molteplici, dal teatro alla musica.