Un weekend di celebrazione per il carciofo spinoso sardo: tradizione, musica e gastronomia invadono le strade di Siamaggiore
Con l’arrivo dell’autunno, Siamaggiore accoglie la XXIX edizione della festa del carciofo, un evento dedicato al carciofo spinoso sardo, prodotto d’eccellenza e orgoglio della tradizione agricola isolana. Le giornate di sabato 16 e domenica 17 novembre vedranno la cittadina di Siamaggiore animarsi tra eventi musicali, degustazioni e itinerari culturali, per una celebrazione che coinvolge turisti e abitanti, offrendo un’esperienza autentica e coinvolgente. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Siamaggiore e sostenuta dalla Fondazione di Sardegna e dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato P.I. BB. CC., rappresenta un’occasione per scoprire il legame tra territorio e tradizioni. Quest’anno l’evento, solitamente primaverile, si tiene in autunno, dopo il rinvio dovuto ad un grave lutto che ha colpito la comunità locale a marzo. Il sindaco Davide Dessì ha voluto dedicare questa edizione alla memoria di Pietro, cittadino di Siamaggiore.
La manifestazione celebra il primo taglio dell’anno del prodotto, che ha un sapore unico grazie alla ricchezza dei terreni locali. Dessì ha annunciato un convegno incentrato sulle reti commerciali per promuovere il dialogo e la distribuzione tra produttori locali. L’evento “Il carciofo in rete: come la collaborazione tra imprese genera valore e opportunità” si terrà sabato alle 16 nell’Aula Consiliare del Comune.
Expo Produttori e degustazioni: un percorso tra sapori e tradizioni
Il cuore della festa del carciofo si troverà nella piazza Asilo e lungo le vie principali di Siamaggiore, dove l’Expo Produttori prenderà vita. Dalle ore 16 di sabato e dalle 10 di domenica, i visitatori potranno gustare e acquistare specialità a base di carciofo e altre prelibatezze locali. Con il sostegno di chef rinomati, come il celebre Renzo Corona del ristorante Da Renzo, l’evento gastronomico si presenta come un’ode ai sapori locali. Corona metterà in mostra il suo talento, preparando piatti unici che esalteranno la delicatezza dello spinoso sardo, per la gioia dei palati dei presenti. Questa celebrazione della cucina locale, arricchita dalle preparazioni degli artigiani gastronomici della zona, si dimostra un’ottima occasione per valorizzare e promuovere l’enogastronomia isolana.
A corredo della festa, una serie di itinerari culturali permetterà ai partecipanti di esplorare le bellezze storiche di Siamaggiore. Le passeggiate, che avranno luogo durante tutto il weekend, includeranno visite alle chiese del territorio, come San Costantino, situata nel centro storico, e San Ciriaco, nel cuore della campagna.
Contest fotografico e concerti: una festa tra creatività e note
Per questa edizione, il contest fotografico “Sei brutto… come un carciofo” raggiunge la sua terza edizione, invitando partecipanti di tutte le età a mettere in gioco la propria creatività per reinterpretare in maniera artistica l’ortaggio sardo. La premiazione del concorso avverrà domenica sera, celebrando la capacità di cogliere l’essenza di questo simbolo della tradizione gastronomica isolana.
Le serate saranno animate da spettacoli di musica. Sabato sera, alle ore 21, il palco in piazza Asilo ospiterà Come nelle favole, una tribute band dedicata ai successi di Vasco Rossi, portando il meglio del rock emiliano alla festa sarda. Domenica sarà la volta dello spettacolo folk “A Cumone”, seguito dal coinvolgente ritmo della Seuinstreet Band, che attraverserà le vie del centro con brani Funk, R&B, Soul e Jazz.
Janas e tradizioni folk: gran finale per la festa del carciofo
A chiudere la festa del carciofo, un concerto dei Janas, band originaria del Montiferru che fonde sonorità pop rock anglosassoni con influenze tradizionali sarde. Il gruppo, noto per i suoi spettacoli dal vivo, ripercorrerà i momenti più intensi della sua carriera trentennale, eseguendo i brani che hanno reso celebre il loro repertorio. La festa del carciofo a Siamaggiore saluta così i visitatori con una serata di musica, unendo passato e presente, tradizione e innovazione, nella celebrazione dell’“oro verde” della Sardegna