Durante la serata di chiusura del Festival Scienza all’Exma di Cagliari, sono stati premiati i risultati straordinari di alcune delle più brillanti scienziate sarde. L’evento ha visto il riconoscimento di Miriam Melis, Simona Deidda e Giulia Baldazzi, simboli dell’eccellenza femminile nella ricerca scientifica.
La serata di chiusura dell’eventoi si è rivelata un’occasione di grande significato per il panorama scientifico sardo, celebrando il talento femminile in un settore storicamente dominato dagli uomini. Nell’affollata cornice dell’Exma di Cagliari, la giuria conferisce il Premio Donna di Scienza 2024 a Miriam Melis, docente di farmacologia all’Università degli Studi di Cagliari. La scienziata è stata premiata per i suoi studi pionieristici nel campo delle neuroscienze e della farmacologia.
Miriam Melis sottolinea in una sua dichiarazione che il luogo in cui si svolge la ricerca non è determinante, ma piuttosto lo è il rigore scientifico e la determinazione. “Non è determinante il dove, ma il come si fa la ricerca”, afferma. “Bisogna crederci, essere determinate e rispettare il rigore necessario per diventare grandi ricercatori.
Un impegno crescente per la ricerca al femminile
Accanto a Miriam Melis, la giuria ha attribuito il Premio Donna di Scienza Giovani a Simona Deidda, chirurga oncologica colon-rettale sempre dell’Università di Cagliari. La Deidda è premiata per i suoi innovativi studi nel campo delle terapie oncologiche, con l’obiettivo di migliorare i trattamenti e le prospettive per i pazienti affetti da malattie degenerative
Simona Deidda è convinta che un cambiamento vero possa accadere solo se le giovani donne credono di più nelle loro capacità e si sentono supportate nel raggiungere i vertici della carriera accademica e scientifica. L’impegno di ricercatrici come lei, che riescono a conciliare la vita professionale e privata, è fondamentale per costruire un ambiente di ricerca sempre più equo e stimolante.
Giulia Baldazzi: un percorso di ricerca e scienza innovativa
A chiudere il cerchio dei premiati, una menzione speciale va a Giulia Baldazzi, giovane ingegnera biomedica del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari. Baldazzi è riconosciuta per i suoi studi avanzati nel campo dell’ingegneria biomedica e della progettazione di circuiti integrati per applicazioni mediche. La giovane ricercatrice racconta come la sua passione per la scienza sia nata in famiglia, da una figura che l’ha supportata e incoraggiata a intraprendere questa carriera.
Giulia Baldazzi si distingue per la sua capacità di combinare la precisione ingegneristica con le esigenze della medicina, creando soluzioni innovative per la diagnostica e la cura dei pazienti. Le sue ricerche potrebbero rappresentare un passo fondamentale verso il miglioramento delle tecnologie medicali, aprendo nuove possibilità per i trattamenti e le diagnosi.
Il ruolo dell’Università di Cagliari nel sostegno della scienza e ricerca
Il riconoscimento di queste scienziate rappresenta non solo un omaggio al loro impegno individuale, ma anche una testimonianza dell’importante lavoro che l’Università di Cagliari svolge per promuovere la ricerca scientifica e l’eccellenza accademica, specialmente in ambito femminile. Luciano Colombo, Prorettore alla Ricerca dell’ateneo, sottolinea come questi premi siano il risultato di una lunga tradizione di supporto alla ricerca, iniziata con la rettrice Maria Del Zompo, pioniera nella valorizzazione delle ricercatrici.
L’ateneo cagliaritano, infatti, abbraccia con convinzione iniziative come il Premio Donna di Scienza, promosso dall’associazione ScienzaSocietàScienza, che ogni anno riconosce i meriti delle donne sarde nel campo della scienza. Il premio, giunto alla sua edizione 2024, vede l’assegnazione dei riconoscimenti a personalità di spicco..