Durante l’udienza di sabato 16 novembre per i 20 anni del Consiglio Nazionale Giovani, Papa Francesco ha invitato i giovani a coltivare la speranza, a fare rete e a valorizzare i legami intergenerazionali. Un incontro carico di simboli e riflessioni profonde.
L’udienza privata con Papa Francesco per il ventesimo anniversario del Consiglio Nazionale Giovani (CNG) ha accolto oltre 90 rappresentanti delle associazioni giovanili e i dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, sabato 16 novembre. La presidente del CNG, Maria Cristina Rosaria Pisani, ha donato al pontefice un sacco a pelo nero, simbolo di accoglienza e calore, nonché riparo, un gesto di solidarietà verso i giovani. Francesco ha aperto il suo discorso con un caloroso “Buongiorno” e un monito significativo: “La speranza non delude mai”. Questo principio, già centrale nell’annuncio del Giubileo ordinario del 2025, ha fatto da filo conduttore all’intervento.
Il Consiglio Nazionale Giovani (CNG) celebra vent’anni di impegno per rappresentare le istanze dei giovani italiani a livello locale, nazionale ed europeo. Nato come organo consultivo, il CNG promuove la partecipazione attiva, creando reti tra associazioni giovanili. In questi anni ha lavorato su temi cruciali come l’inclusione, il lavoro e la sostenibilità, diventando un punto di riferimento per il dialogo tra i giovani e le istituzioni. La celebrazione di questo traguardo testimonia il valore di un’organizzazione che ispira nuove generazioni a costruire il futuro.
Il papa ha lodato l’indice di fiducia del CNG, che identifica nella speranza l’elemento distintivo dei giovani italiani, capaci di sognare nonostante le difficoltà. Ha ribadito l’importanza di non abbandonare i sogni, esortando i giovani a non farsi sopraffare dal pessimismo, che rischia di trasformarli in “pensionati della vita”. Ha poi incoraggiato la costruzione di reti associative ispirate a inclusione e solidarietà, sottolineando il valore del fare rete, ma anche del “fare chiasso”, per dare voce a chi non ce l’ha.
Speranza e legami: il cuore del messaggio papale
Papa Francesco ha affrontato temi delicati come la povertà, la dittatura della droga e l’autolesionismo, richiamando l’urgenza di affrontare il dramma dei suicidi giovanili, spesso sottovalutato. Il pontefice ha definito l’attuale momento storico una “metamorfosi antropologica”, richiedendo un patto educativo che coinvolga tutte le generazioni. Ha esortato i giovani a promuovere relazioni umane autentiche, indispensabili per la costruzione di una società solidale e capace di affrontare sfide come la dignità, il lavoro e l’ambiente.
Il papa ha evidenziato l’importanza dei legami intergenerazionali, invitando i giovani a giocare con i bambini e accarezzare gli anziani. Questi gesti, ha spiegato, rappresentano una gioventù feconda, capace di cambiare la società attraverso piccoli ma significativi atti di tenerezza. Ha concluso chiedendo ai giovani di essere “artigiani della speranza”, capaci di affrontare i conflitti con pazienza e apertura.