Un trionfo di animazione e cultura a Sassari: storie senza parole, laboratori creativi e una celebrazione della Sardegna tra cinema e tradizione
Sassari ha accolto con entusiasmo il XIX Sardinia Film Festival, evento dedicato all’animazione e alla sua capacità di raccontare il mondo con originalità. Il vincitore assoluto, il lungometraggio Il mio amico robot di Pablo Berger, ha stupito pubblico e critica. “Riesce, con un tratto semplice e cartoon a mettere in scena tematiche tutt’altro che semplici, mostrandoci la complessità delle relazioni. La scelta di un lungometraggio senza dialoghi è audace ma ben gestita, adatto a un pubblico di adult* e bambin*, racconta l’imprevedibilità della vita, accogliendo le esperienze che ogni persona ci dona,” recitano le motivazioni.
Un’opera coraggiosa, priva di dialoghi, capace di coinvolgere adulti e bambini con temi universali come l’imprevedibilità della vita. Il film, ospitato dal Citiplex Moderno in viale Umberto, ha confermato la vocazione del festival come luogo di riflessione e incontro.
Il Sardinia Film Festival, organizzato dal Cineclub Sassari presieduto da Carlo Dessì, ha offerto quattro giorni intensi, tra proiezioni e momenti formativi. Ogni mattina, studenti di scuole di ogni ordine hanno partecipato a sessioni dedicate, ponendo domande ai professionisti dell’animazione. Un’educazione visiva, quella proposta, che ha messo al centro non solo l’arte del cinema, ma anche il suo potenziale formativo.
Laboratori creativi e cinema tra storia e tradizione
I giorni precedenti al festival hanno visto i più giovani protagonisti di laboratori di stop motion. Grazie a Monica e Valeria Tronci, gli alunni delle classi 3A e 3B del Convitto Nazionale Canopoleno di Sassari hanno realizzato cortometraggi ispirati ai simboli cittadini. La Fontana di Rosello, la Discesa dei Candelieri e la Cavalcata Sarda sono diventati storie animate attraverso l’uso della plastilina.
Tra i corti in gara, Ojo, dedicato ai Giganti di Mont’e Prama, ha unito passato e innovazione, presentato da Fry J. Apocaloso e dall’animatrice Erica Meloni. La regista Michela Anedda, invece, ha emozionato il pubblico con Blu, primo lungometraggio in stop motion prodotto in Sardegna. La sua storia esplora la longevità della popolazione sarda attraverso la figura di un angelo della morte, un racconto che intreccia mito e realtà.
Un finale italiano e uno sguardo al futuro
La serata conclusiva ha regalato momenti intensi con Invelle, un’opera tutta italiana che segue le vite di tre bambini attraverso le grandi tragedie del Novecento. Carlo Dessì e il team del Cineclub Sassari guardano già al futuro. L’edizione 2025 segnerà il ventesimo anniversario del festival, un traguardo importante per una manifestazione cresciuta con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Sassari e della Fondazione Sardegna Film Commission.
Tra gli altri partner spiccano il NAS – New Animation in Sardegna e la Federazione Italiana Circoli del Cinema, a testimonianza di un impegno collettivo per il cinema e la cultura dell’isola.