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Volontariato: Amnic in Sardegna per i diritti delle persone con disabilità

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Volontariato: Amnic in Sardegna per i diritti delle persone con disabilità
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Una rete di assistenza per migliaia di iscritti e persone invisibili, con sedi operative e servizi essenziali. L’intervista con Fabrizio Rodin, presidente di Amnic.

Fabrizio Rodin svolge la professione di avvocato e si occupa soprattutto di diritto previdenziale e assistenziale, in particolare in favore delle persone con disabilità civile e lavorativa. L’Anmic (Associazione nazionale mutilati e invalidi civili) rappresentava un pilastro nella tutela delle persone con disabilità in tutta la Sardegna. Con circa 9.000 iscritti e 40.000 utenti assistiti, l’organizzazione continuava a offrire supporto attraverso una fitta rete di sedi territoriali, dislocate in diverse città dell’isola. Dal 1956, anno della sua fondazione, l’Anmic consolidava il proprio ruolo non solo a livello regionale ma anche nazionale, raggiungendo oltre 120.000 membri in tutta Italia.

Le attività dell’associazione in Sardegna includevano il fondamentale segretariato sociale, che si occupava di aiutare i cittadini a far valere i propri diritti. Questo servizio guidava le persone con disabilità attraverso l’iter necessario per ottenere il riconoscimento dello status di invalido civile, un processo che iniziava con la presentazione di una domanda, includeva una visita medica e si concludeva con la ricezione di un verbale ufficiale. Molti degli utenti si trovavano a dover affrontare un percorso complesso per vedere riconosciuti i propri diritti, e l’Anmic si impegnava nel facilitare questo processo per garantire inclusione e sostegno.

Un aiuto anche per le famiglie e i caregiver

Secondo il presidente regionale dell’Anmic, Fabrizio Rodin, il lavoro dell’associazione non si limitava agli iscritti ufficiali. Esisteva un numero significativo di persone, circa 150.000 in Sardegna, che non accedevano ai servizi a loro disposizione. Questo includeva anche i caregiver, spesso familiari che si prendevano cura quotidianamente dei propri cari con disabilità, svolgendo un ruolo fondamentale ma spesso poco riconosciuto.

Rodin sottolineava quanto fosse cruciale il ruolo dell’Anmic nel sensibilizzare la società sulla disabilità. «La disabilità è un aspetto della vita che, prima o poi, ci tocca o comunque ci sfiora», dichiarava, evidenziando l’importanza di una rete di supporto solida. Le sedi territoriali rappresentavano un punto di riferimento sia per le pratiche burocratiche sia per il supporto umano, offrendo un sostegno concreto e continuativo.

Per maggiori informazioni sui servizi dell’Anmic, si potevano visitare le pagine ufficiali dell’associazione e delle sedi territoriali, dove erano disponibili dettagli sulle attività e sui contatti.

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