Muri a cielo aperto: il teatro come riflessione sui confini umani
Tra separazioni e speranze: a Mogoro lo spettacolo che indaga la condizione umana
Domenica 24 novembre 2024, alle ore 18:00, la Fabbrica delle Gazzose di Mogoro ospiterà il gran finale della rassegna Ultimo Teatro 2024, giunta alla sua ventunesima edizione. Protagonista di questa ultima serata sarà il Teatro s’Arza con lo spettacolo “Muri a cielo aperto”, scritto e diretto da Romano Foddai.
Sul palco, gli attori Maria Paola Dessì e Stefano Petretto daranno vita a una rappresentazione che esplora il significato simbolico e reale dei muri nella società contemporanea. Ambientata in un condominio, la pièce narra il confronto tra due personaggi: una pensionata, ex insegnante, e un giovane pieno di speranze che si dedica alla ristrutturazione della sua nuova casa. Il frastuono notturno delle sue attività disturba il riposo dell’anziana donna, dando origine a un dialogo che, partendo da questioni quotidiane, si espande fino a riflettere sulle barriere sociali e personali.
Un teatro che parla di attualità e memoria storica
In “Muri a cielo aperto”, il testo di Romano Foddai si addentra in temi di grande attualità: dalle divisioni tra individui e popoli alle rivolte nelle carceri, fino al simbolico crollo del muro di Berlino. Attraverso il confronto tra i due personaggi, emerge una critica profonda sulle spaccature che i muri – fisici ed emotivi – generano all’interno delle famiglie, delle comunità e nella società globale.
L’interpretazione di Maria Paola Dessì e Stefano Petretto, accompagnata da una regia essenziale ma incisiva, trascina il pubblico in un viaggio di riflessione e introspezione. Lo spettacolo si distingue per il suo ritmo serrato e per la capacità di fondere momenti di tensione con altri di leggerezza, creando un’esperienza teatrale autentica e coinvolgente.